Busto, il Cdd Manzoni sogna una stanza sensoriale. Si pensa ad una raccolta fondi

BUSTO ARSIZIO – Il CDD Manzoni in festa. Con un «grande sogno» che prova ad uscire dal cassetto: «Una stanza sensoriale» per i piccoli ospiti della struttura, che occupa un’ala delle scuole Manzoni di via Palestro. Per concretizzare questo sogno, costoso, si sta pensando di lanciare una raccolta fondi per mettere alla prova ancora una volta la proverbiale generosità dei bustocchi.

Il Centro Diurno Disabili

I 26 ragazzi, di età compresa tra i 6 e i 17 anni e mezzo, accolti nel centro diurno disabili delle Manzoni, con le loro famiglie, si sono ritrovati nel cortile dell’istituto di via Palestro, con l’accompagnamento musicale della “Famousa Balcon Band“, per la tradizionale festa di fine anno. Anche se la struttura, gestita dalla cooperativa Solidarietà e Servizi, rimarrà chiusa solo per tre settimane nel mese di agosto. Un momento di condivisione, dopo due anni di pandemia, a cui hanno fatto visita anche l’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni e l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana, in rappresentanza dell’amministrazione comunale.

Le attività

Aperto nel 2008, il CDD Manzoni si rivolge a disabili minori in età della scuola dell’obbligo, alcuni solo in alternanza scolastica. I ragazzi vanno da forme rarissime di disabilità a disturbi dello spettro autistico, con diversi inserimenti di autismo grave. Seguiti da un team 14 educatori specializzati (di cui due ausiliari socio-assistenziali e un operatore socio-sanitario) guidato dalla responsabile Cristina Ridolfi. «Ogni bambino ha un percorso individualizzato, diversi dei quali seguiti con un rapporto uno a uno – spiega – le attività spaziano dalla stimolazione sensoriale al gioco e al percorso motorio, mentre per i più grandi arrivano all’interazione sul territorio, dalla spesa alla palestra e alla piscina, che finalmente è ripresa da settimana scorsa, mentre alcuni ragazzi fanno anche attività di stoccaggio dei pacchi al Banco Alimentare».

Il sogno nel cassetto

Un microcosmo che ha sofferto nei due anni di Covid, tra bolle, mascherine e tamponi ogni 15 giorni. «Un periodo complesso, ma non abbiamo mai chiuso il Centro» ricorda Cristina Ridolfi. Ora, con il graduale ritorno alla normalità, è il momento di guardare al futuro, ed ecco che si prospetta «il grande sogno di realizzare una stanza sensoriale – ammette la responsabile – importante per i bambini con forme gravi, che hanno bisogno di stimolazione con il contatto, le luci e i suoni, ma anche per chi ha problemi di iperattività e aggressività». Un investimento significativo: per provare a concretizzarlo, con l’amministrazione comunale si stanno studiando iniziative per raccogliere fondi. A dare il via al progetto è stata la donazione della famiglia Albè che, in ricordo della nonna Rosa, persona molto vicina al “Manzoni”, ha deciso di destinare al CDD di Busto Arsizio le offerte raccolte in occasione del funerale. 

busto arsizio cdd manzoni sogno – MALPENSA24