Busto, la Strumentale vuole i cimiteri per risanare i conti. «Canoni troppo bassi»

busto della marra lega riva

BUSTO ARSIZIO – Agesp Attività Strumentali al bivio: i canoni che paga il Comune sono troppo bassi rispetto ai servizi che vengono richiesti, e per colmare questo gap la società guidata da Alessandro Della Marra punta a mettersi “in pancia” anche i servizi cimiteriali e la gestione del nuovo forno crematorio. «Se non aumentiamo gli introiti – fa notare l’amministratore unico – l’alternativa è diminuire gli interventi, che già oggi sono considerati minimi». E c’è anche l’ipotesi di sganciarsi dal Gruppo Agesp per tornare ad essere una società di primo livello, direttamente controllata dal Comune di Busto Arsizio.

Il “caso” Strumentale

La situazione della “Strumentale” è stata illustrata nel corso della riunione della commissione bilancio con l’audizione dei vertici delle partecipate, chiesta dai gruppi di opposizione già prima della pausa estiva. Se Agesp Energia soffre per le conseguenze della “bolla” internazionale sul prezzo del gas, la società in house Agesp Attività Strumentali non si è ancora ripresa dalla “botta” del Covid sugli introiti dei servizi commerciali che gestisce. La società, che è il braccio operativo del Comune per la manutenzione ordinaria di strade, verde, immobili, cimiteri e segnaletica (sulla base di contratti di servizio), viene sostenuta grazie a canoni che “cubano” complessivamente circa 3,5 milioni di euro. «Ma prima di passare alla Strumentali al Comune costavano 5 milioni di euro» precisa Della Marra. «Negli anni passati compensavamo il gap con le altre attività redditizie, parcheggi e farmacie, ora non riusciamo più anche per le esigenze aumentate e i fattori guerra e Covid». Con i canoni “girati” da palazzo Gilardoni, la società deve eseguire 1000 tagli all’anno per un patrimonio di 2,5 milioni di metri quadrati di verde tra prati e alberi e sistemare 350 chilometri di strade e 80mila mq marciapiedi.

Le soluzioni

Ecco che serve una soluzione, perché «su un gap di un milione e mezzo di euro riusciamo a coprire con gli introiti dei servizi commerciali solo 500mila euro – fa sapere Della Marra – manca un milione». Effetto, in parte del calo post-Covid degli introiti compensativi, ma anche della cessione della manutenzione dell’illuminazione pubblica, «che ha lasciato in carico alla Strumentale gli elettricisti». Nel piano industriale che la partecipata ha fatto pervenire all’amministrazione comunale, uno degli scenari prospettati per colmare la parte restante porta all’acquisizione dal comune della gestione amministrativa dei servizi cimiteriali (la riscossione degli introiti delle concessioni per tombe e loculi) ma anche l’investimento sul forno crematorio, che il Comune punta a raddoppiare. Tra le altre opzioni in fase di valutazione c’è anche l’«ipotesi di tornare ad essere società di primo livello, distaccandosi dal gruppo Agesp e tornando direttamente sotto l’amministrazione comunale – spiega Della Marra – è in corso una valutazione per capire se renderebbe più efficiente e performante la società».

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