BUSTO ARSIZIO – Colpevole di minacce e percosse: condannato a una multa pari a 2.900 euro. E a risarcire la vittima, nel caso specifico la ex moglie, per un valore di mille euro. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 2 anni e 6 mesi e potrebbe dunque, una volta valutate le motivazioni, impugnare la sentenza in appello. Il giudice ha in realtà condannato l’imputato per tutti i capi di imputazione ma ha riqualificato il reato contestato.
Chiesta condanna a 2 anni e 6 mesi
La condanna è stata pronunciata oggi, lunedì 29 giugno, dal giudice del tribunale di Busto Cristina Ceffa in composizione monocratica. L’uomo, 55 anni, residente a Robecchetto con Induno, era stato più volte denunciato dalla ex moglie, 41 anni, residente nello stesso comune, per maltrattamenti. Questa mattina il giudice ha di fatto condannato il 55enne per tutti gli episodi contestati (tre episodi di minaccia e uno di percosse) riqualificando però il capo di imputazione contestato.
Condannato per tutte le accuse
I fatti risalgono al periodo compreso tra il novembre 2018 e l’agosto 2019. L’uomo, assistito dall’avvocato Carlo Alberto Cova del foro di Busto, accusava la ex di non permettergli di vedere le due figlie. La soluzione individuata dall’uomo per ottenere ciò che voleva è stata quella di minacciare la 41enne. Nell’ordine era stato sottoposto al divieto di avvicinamento prima e all’obbligo di firma poi. Presentandosi sotto casa nel cuore della notte inveendo e promettendo dolori di ogni sorta, minacciando di ammazzarle i cani e in un caso, forse il più tenue, avrebbe detto all’ex: «Se non mi fai vedere le mie figlie vedrai cosa ti succede». L’episodio di percosse, invece, vede il 55enne aggredire la ex in un bar stringendole le mani al collo dopo che lei, durante un litigio, gli aveva dato uno schiaffo. Come detto il giudice ha condannato il 55enne per tutti i capi contestati, ma ha riqualificato il reato da maltrattamenti in famiglia (che richiede una condotta reiterata e continuata nel tempo) in percosse e minaccia. Di qui la condanna a una multa pari a 2.900 euro anziché a 2 anni e 6 mesi di carcere.
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