Busto, non si affitta ai senzatetto. Appello di SOS Stazione: «Il Comune faccia da garante»

BUSTO ARSIZIO – SOS casa: a lanciarlo è la rete di SOS Stazione, che segue i senzatetto di Busto Arsizio, e che ha colto l’occasione della festa di “Cuori in Piazza” per lanciare una sfida all’amministrazione comunale. «Faccia da garante sugli affitti per consentire ai senzatetto di accedere al mercato privato e abbandonare definitivamente la strada – la proposta di SOS Stazione – perché nessun privato affitta stanze o bilocali a un senzatetto, anche nel caso abbia un reddito o un assegno di sostegno».

Lillo e gli altri

Lillo ha 57 anni e oggi, lunedì 11 settembre, inizierà un tirocinio lavorativo per rientrare nei ranghi. È uno dei senzatetto seguiti dalla rete di SOS Stazione. Ha lavorato in Rai, nel “dietro le quinte” di “Quelli che il calcio” di Simona Ventura, e per sette anni ha montato palchi per i concerti delle band e dei cantanti più famosi d’Italia. Ormai timbravo il cartellino, ed è subentrata la noia, così ho deciso di staccare – racconta – ma se perdi il lavoro e sei da solo, perderti è un attimo. A recuperarlo ci ha pensato Maria Sorbi di SOS Stazione. Volevo andare in Germania, là c’è tanta gente che conosco – rivela Lillo, che è separato e ha un figlio di 22 anni – ora inizierò il tirocinio. Un lavoro tranquillo, 500 euro al mese. Ieri a Cuori in Piazza ha suonato la chitarra – il suo pezzo forte è il rock anni ’80 – in piazza Santa Maria. Quella di Lillo è una delle tante storie che hanno bisogno di uno sbocco con un tetto “garantito” dal comune.

La proposta di SOS Stazione

Sono circa 200 in tutto, tra Busto Arsizio, Gallarate e dintorni quelli come Lillo che non hanno un tetto per dormire. «Ma sul territorio i posti letto a disposizione degli homeless sono 48, tra il rifugio della stazione di Busto, il dormitorio di Sant’Anna e le Case Eurosia e di Francesco di Gallarate, oltre alle stanze della Residenza Magistrelli-Armiraglio di via Catullo – rivela Emilio Lonati, responsabile di SOS Stazione – gli altri? Si arrangiano, chi a Malpensa, tra uno sgombero e l’altro, e chi alle macchinette del caffè del pronto soccorso dell’ospedale di Busto Arsizio». Una situazione di emergenza che merita una risposta istituzionale. «Con la nostra proposta – spiegano i volontari di SOS Stazione – vorremmo combattere il pregiudizio dei proprietari (e delle agenzie) rendendo più accessibile il mercato privato ai fragili. Ma allo stesso tempo dando garanzie a chi affitta. Un modello virtuoso già avviato in diverse città: in attesa – e in integrazione – delle strutture abitative che saranno realizzate in città grazie ai fondi Pnrr, chiediamo al Comune di Busto Arsizio di farsi garante con i proprietari e permettere anche ai più fragili di avere una casa e onorare regolarmente un affitto».

I numeri

Nel secondo anno di vita, la rete SOS Stazione ha servito 12.000 pasti ai senzatetto: 30-35 in media a sera, tutte le sere della settimana, per l’80% italiani e per il 30% under 30. Non solo: li ha aiutati a rinnovare documenti, iniziare percorsi per il superamento di dipendenze da alcool e droga (10 persone inserite in comunità e percorsi di disintossicazione), cercare lavoro (11 persone avviate a un lavoro o un tirocinio) e trovare una dimora (7 persone in tutto). Inoltre ogni sabato l’Associazione Ali d’Aquila si impegna a garantire doccia, cambio di vestiti e pranzo ai senzatetto all’oratorio San Filippo del quartiere San Michele. «I numeri del nostro servizio sono in aumento – rivelano Elisa Briccola, presidente, e Milena Berteotti, vicepresidente – da una trentina di ospiti di media, oggi siamo a 45. Sempre più italiani e famiglie, anche quelle che hanno perso il Reddito di Cittadinanza. È cambiato il target».

L’appello

Per fare tutto questo, la rete di SOS Stazione ha bisogno di sostegno. «Non voltarti dall’altra parte» è il messaggio lanciato allo stand di Cuori in Piazza. «Attualmente ci autotassiamo per creare un fondo cassa – racconta Maria Sorbi, giornalista bustocca, tra i volontari della rete – ma le spese per acquistare il cibo da cucinare, le spese mediche e farmaceutiche, i bolli e i trasporti, sono considerevoli. Chi vuole darci una mano, donare contributi o una parte del suo tempo, è ben accetto nella squadra di soccorso». Le donazioni si ricevono sul conto corrente della Parrocchia di San Giovanni Battista: l’IBAN è IT22G0840422800000000003677 (causale: SOS Stazione).

busto arsizio SOS Stazione affitti – MALPENSA24