Busto piange la scomparsa di Enrico Cerana. Una vita al fianco di Olga Fiorini

Enrico Cerana

BUSTO ARSIZIO – Si è spento all’età di 92 anni Enrico Cerana, il compagno di vita di Olga Fiorini. È stato uno dei personaggi storici dell’avventura ACOF: una vita trascorsa a impegnarsi per i ragazzi delle scuole create dalla moglie e oggi dirette dai nipoti Mauro e Cinzia Ghisellini. I funerali sono fissati per giovedì 8 febbraio, alle 14.30, nella chiesa di Sant’Antonino Martire a Solbiate Olona, preceduti dal Rosario alle 14.15.

«Ha raggiunto la sua Olga»

Olga Fiorini ed Enrico Cerana

«Un uomo che ha costantemente incarnato i valori della dedizione e della tenacia, ostinato nelle proprie convinzioni, generoso e caparbio nell’essere al servizio degli altri, in particolare dei giovani» così lo ricorda ACOF in una nota. «È stato il compagno di vita perfetto per Olga Fiorini, fondatrice della scuola di cucito divenuta nei decenni un colosso dell’educazione a tutto tondo, sotto la spinta innovativa imposta dai nipoti Mauro e Cinzia Ghisellini». Enrico Cerana se n’è andato a meno di due anni dalla scomparsa della sua Olga, morta a 95 anni nell’aprile del 2022.

La storia di Enrico

«Bustocco nel senso più profondo del termine, infaticabile lavoratore, artigiano di ogni materia, Enrico aveva conosciuto Olga giovanissimo, quando lavorava come autista e tuttofare per la ditta Tovaglieri e venne chiamato per svolgere dei lavori da elettricista in casa della ragazza – raccontano da via Varzi – la vide e fu un colpo di fulmine. La corteggiò per quasi un anno, vincendo con fatica le resistenze di una giovane donna che voleva essere libera e indipendente. Ci riuscì dimostrandole quanto amore provasse per lei, ma anche convincendola che le sarebbe sempre stato accanto, mai davanti. La portò all’altare nell’agosto del 1961. Più che un matrimonio duraturo, il loro fu un cammino simbiotico. Col tempo, Enrico venne sempre più coinvolto nel mondo di ACOF, che cresceva a dismisura e necessitava di qualcuno che si prendesse cura delle strutture e degli strumenti. Lui, in questo, era l’uomo giusto al posto giusto. Prima nella sede originaria di via Cremona (che era anche la loro casa) e poi dentro la nuova scuola di via Varzi, aveva un laboratorio nel quale riparava le cose rotte, inventava quelle che servivano a docenti e studenti per le loro prove tessili, approntava le trasformazioni di aule e saloni da compiere ogni estate, a seconda delle esigenze didattiche».

busto arsizio enrico cerana – MALPENSA24