Legnano, respinta la proposta di censura contro il presidente del consiglio Silvestri

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LEGNANO – Il presidente del consiglio comunale di Legnano Umberto Silvestri (nella foto, in primo piano) l’ha spuntata anche stavolta. È stata infatti respinta la proposta di censura nei suoi confronti, presentata dalla Lega Salvini Premier e sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza escluso il civico Brumana, per le sue parole offensive nei confronti di un consigliere pronunciate a microfono aperto dopo la conclusione del consiglio dello scorso 19 dicembre. I firmatari della proposta (i consiglieri di Lega, Toia Sindaco, Forza Italia, Fratelli d’Italia e del gruppo misto) hanno tacciato Silvestri (Pd) di questo e altri «comportamenti non improntati all’imparzialità che non possono trovare alcuna giustificazione», ma non è bastato a far passare in aula la mozione contenente la proposta di censura, respinta poco prima dell’1.00 di notte con 9 soli voti favorevoli (dalle opposizioni) e 14 contrari (dai banchi della maggioranza).

In passato, precisamente nel dicembre 2022, era stata respinta a scrutinio segreto con 12 voti contrari e 9 favorevoli una proposta di revoca del presidente, presentata dai gruppi del centrodestra.

Comune parte civile a Piazza Pulita per 11.000 euro

La mozione era l’ultimo dei 7 punti all’ordine del giorno ancora da discutere nella sera di martedì 6 febbraio, dopo il consiglio comunale di una settimana prima. Fra gli altri argomenti affrontati, le spese legali sostenute dal Comune in due distinti procedimenti giudiziari che l’hanno visto soccombere in entrambi i casi.

Più di 11.000 euro: tanto è costato al Comune di Legnano costituirsi parte civile al processo dell’ex sindaco Fratus, del vice sindaco Cozzi e dell’assessore Lazzarini nell’ambito dell’inchiesta Piazza Pulita, processo conclusosi con l’assoluzione in secondo grado di tutti gli imputati. Lo ha comunicato il sindaco Radice in risposta a una interrogazione presentata dal gruppo consiliare Lega Salvini Premier, precisando che dalle casse comunali sono usciti 5.200 euro per pagare l’avvocato al processo di primo grado e altri 5.900 nel giudizio d’appello.

A queste spese vanno aggiunte le spese sostenute nei due gradi di giudizio dalle partecipate Amga ed Euro.Pa, anch’esse costituitesi parte civile. Per il Comune di Legnano, ha voluto precisare il sindaco, la costituzione come parte civile nel processo «era una scelta vincolata, non politica».

Altri 31.000 € persi nella causa Mocchetti

Ancora superiori risultano le spese legali sostenute sempre dal Comune a seguito dell’annullamento del bando riguardante piazza Mocchetti e della carenza di legittimità degli atti comunali relativi al concorso internazionale di idee sulla piazza e su altre aree del centro. In questo caso, a interrogare la giunta è stato il Movimento dei Cittadini dopo le due sentenze avverse del Tar della Lombardia e del Consiglio di Stato.

In risposta, l’assessore Lorena Fedeli ha riferito di una spesa totale pari a 31.000 euro, comprensiva dei 20.500 per i legali che hanno assistito Palazzo Malinverni nei due gradi di giudizio davanti alla giustizia amministrativa e degli 8.500 euro richiesti dai condomini che hanno fatto causa.

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