Busto, sul DUP picconate da Rogora (FdI) e Pd. Il sindaco sbotta: «Inutile rispondere»

BUSTO ARSIZIO – Maratona in consiglio comunale per il Documento Unico di Programmazione 2024-2026. A surriscaldare il clima ci pensano il consigliere di Fratelli d’Italia Max Rogora, che “piccona” l’amministrazione su una serie di problemi concreti della città, e il sindaco Emanuele Antonelli, che bacchetta i “suoi” di FdI – «magari la pensate come Rogora» – e sbotta contro le domande dell’opposizione. «Rispondervi è inutile, tanto poi votate contro – la sparata del primo cittadino – stiamo facendo un lavoro immane e mi chiedete se i cittadini di Busto avranno benefici e ritorni rifacendo sette edifici storici del valore di 55 milioni di euro». Ancora una volta dall’opposizione è Santo Cascio a replicare con determinazione al primo cittadino.

Il DUP

In consiglio comunale a Busto Arsizio il minuto di silenzio per la strage di Mestre

La seduta inizia con il minuto di silenzio per le vittime del tragico incidente del bus di Mestre e poi entra subito nel vivo con le relazioni degli assessori sul Documento Unico di Programmazione 2024-2026; la “bussola” per i bilanci di previsione del prossimo triennio, a livello di conti e di strategie. Ogni delegato, sindaco incluso, ha parlato per dieci minuti per sintetizzare le linee di intervento. Poi si apre il dibattito.

Le “picconate” di Rogora

Max Rogora (Fratelli d’Italia)

Il primo a prendere la parola, a sorpresa, è un consigliere di maggioranza, Max Rogora di Fratelli d’Italia, con un ringraziamento che è una frecciatina: «Finalmente avete detto tutto il lavoro che state facendo, o si leggono i giornali o dobbiamo andare a scartabellare il DUP». Poi si mette a fare domande che di fatto sono “picconate” per i singoli assessori (fatta eccezione per Daniela Cerana, espressa dai “Fratelli”, e per le leghiste Paola Reguzzoni, a cui rivolge «complimenti», e Manuela Maffioli) e persino per il sindaco del suo stesso partito, su una serie di problematiche puntuali. Dai «cartellini sulle tombe» (quelle la cui concessione è in scadenza), che sono «avvisi sgradevoli», al canile, su cui «investire di più». Dalla piscina Manara, «che crolla a pezzi e sarebbe opportuno iniziare a metterci mano», fino alla via XX Settembre che arriva da Castellanza, «dissestata da più di sette mesi», e al verde «che toglie visibilità ai cartelli, come ad esempio in viale Stelvio». E per il prossimo bilancio arriva a chiedere di «un abbassamento delle tasse, tentare anche di un punto», riferito all’addizionale Irpef.

Il sindaco sbotta

Ma è l’intervento dell’appena riconfermato segretario del PD Paolo Pedotti, che chiede «quali strumenti per valutare le ricadute degli investimenti del PNRR sul benessere sociale» – dopo che già l’altra Dem Cinzia Berutti aveva avanzato una serie di critiche rispetto ad una «distribuzione di risorse che avrei calibrato in modo diverso», non senza qualche elogio sulla cultura e sull’istruzione – ad “accendere” il sindaco Emanuele Antonelli. «Non devo dare risposte a nessuno, come al solito ho sentito duemila domande – la replica del primo cittadino, che guarda in primis verso i banchi del suo partito, dove in quel momento non c’era Max Rogora – lo dico a voi che siete suoi compagni di partito e magari la pensate come lui. Ma chi governa dovrebbe sapere che in dieci minuti ha tirato fuori lavori per cinque milioni e in più la diminuzione delle tasse». Poi si rivolge all’opposizione di centrosinistra: «A voi non va mai bene niente. Inutile rispondervi. Voi Busto la volete morta e sepolta, non ammetterete mai che si stanno facendo tantissime cose, cose importanti per il bene di Busto. Forse per voi era meglio non fare niente, ma siamo certi che saremo premiati dai cittadini».

Cascio bacchetta

Una sparata che provoca reazioni di sdegno tra i banchi dell’opposizione. Se l’ex sindaco Gigi Farioli (PRL) ricorda in modo non troppo sibillino «valori e principi della liberaldemocrazia che chi fa politica dovrebbe continuare a sentire», Gianluca Castiglioni (Busto al Centro) stigmatizza «un atteggiamento che non riesco a condividere, perché mio papà, che ha fatto il sindaco, mi ha insegnato che il dibattito, anche con chi ha idee diverse, è motivo di crescita». Ma a bacchettare più direttamente Antonelli ci pensa, ormai immancabilmente, il consigliere civico di centrosinistra Santo Cascio: «Il sindaco non ha perso l’abitudine offensiva di decidere quali interventi sono buoni e quali no. Dimostra non il caratteraccio che ha, ma un’ignoranza imbarazzante dei ruoli istituzionali. Gli ricordo che è sindaco di tutti i cittadini, di quelli che fanno domande pertinenti e non, e gli interventi hanno tutti pari dignità». Poi si rivolge agli assessori che hanno risposto alle domande: «Resistete. Il sindaco non vi rappresenta degnamente per il lavoro che fate. E per contraddirlo voterò a favore del DUP». Il dibattito continua, con le risposte degli assessori e con il capogruppo di FdI Luca Folegani che glissa sulla tirata d’orecchi del sindaco e accusa il centrosinistra: «Sembra quasi un mettersi di traverso per partito preso».

Al voto nessuna sorpresa

Alla fine però il voto sul DUP non riserva sorprese: 15 sì tra maggioranza (che ha due assenti) e Santo Cascio, 4 no dal PD e 4 astensioni tra i centristi dell’opposizione (PRL, BaC e Fiore). Ma anche le altre delibere della serata (aumento di capitale di Agesp Spa, regolamento dei contributi alle associazioni, acquisizione del teatro della Pro Busto e autorizzazione all’operazione urbanistica di via Solferino) passano in serie senza defezioni in maggioranza. Tanto rumore per nulla o bisogna preparare i popcorn? Lo vedremo nelle prossime settimane.

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