Cardano conquista il mondo con il metodo Montessori: 50 anni di successi per il nido

asilo nido cardano montessori

CARDANO AL CAMPO – Cinquant’anni per l’asilo nido comunale di Cardano al Campo: un compleanno speciale, ma soprattutto un traguardo raggiunto grazie all’eccellenza di un metodo educativo che si ispira alla pedagogia di Maria Montessori. E che da Cardano ispira gli asili del mondo, dalla California alla Repubblica Ceca. Grandi e giustificati i festeggiamenti, organizzati  dall’asilo nido Oreste e Piero Bossi insieme all’amministrazione comunale lo scorso sabato 24 marzo, per celebrare «i cinquant’anni di un impegno iniziato anni fa e portato avanti ancora oggi con successo».

Case study in America

A rendere così speciale e persino case study il nido di Cardano è l’educazione, il tipo di interazione che si ha con i bambini. I principi montessoriani, studiati in tutto il mondo, ispirano molte scuole, ma, all’asilo Bossi, è stato fatto un passo in più: dal gruppo delle educatrici guidate dalla coordinatrice Sabrina Ricci è stata sviluppata una «libera sperimentazione senso motoria», attività che consente ai bambini «la libertà di scelta in spazi aperti, un ambiente per esplorare in senso motorio e sociale, la creazione di una comunità». Metodo che ha portato a «comprovati effetti positivi sulla crescita di ogni bambino» apprezzati anche da studiosi montessoriani come la ricercatrice americana Karin Slabaugh, che dell’asilo di Cardano ha fatto l’oggetto dei suoi studi, parlandone in Lettonia, Messico, California e Repubblica Ceca.

Investire sul pubblico

Ma soprattutto, il nido Bossi ha conquistato negli anni la fiducia dei genitori, che hanno visto effettivamente la «ricerca del metodo migliore per relazionarsi con i bambini in modo da favorirne lo sviluppo», come spiegato Ricci. Eccellenza che infine mostra come possa essere ancora vincente la scelta di investire su un asilo comunale: «Negli ultimi anni sembra prevalere la tendenza a cedere ai privati, eliminando i costi dell’asilo nido dal bilancio comunale – ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali, Daniela Tomasini – mentre proprio dall’asilo parte la vita sociale del bambino e riparte la vita sociale del genitore. La pubblica amministrazione dovrebbe investire per fornire questo servizio di prima necessità e importanza, e non lasciare che siano solo nonni o privati ad occuparsene». L’auspicio dell’amministrazione Bellora è dunque che «anche le future amministrazioni continueranno su questa via e manterranno e sosterranno adeguatamente il nido comunale di cui siamo così fieri e orgogliosi».

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