Carlo Pogliani: “Gigio distratto, Tomori fantastico, Hakan sta tornando”

Carlo Pogliani 

Le pagelle del mister:
Donnarumma: 5 1/2
Arriva sulla punizione di Pulgar ma la spinge, ahinoi, con la manona dentro la retina al di là della traversa. La parabola era insidiosa e veloce ma Gigio, su quella palla, ci sarebbe dovuto arrivare meglio. C’è un problema mentale legato al rinnovo? Personalmente penso di sì, quindi vediamo di risolvere la faccenda al più presto perché il Milan ha bisogno del Nembo Kid dell’andata. Poi . . . con chi ha sbraitato dopo il goal? Non ha sentito il fischio dell’arbitro? Distratto.
Dalot: 5
Nei primi trenta minuti sembra la barca da spada della “Tempesta perfetta” sballottata a destra e a sinistra da onde alte quindici metri. Provoca l’inutile punizione che costa la rete del pareggio, poi continua a navigare a vista fino al termine del primo tempo. Si riprende nel secondo dal mal di mare ma . . . non basta!
Davide, quando torni? Sta fascia destra aspettatte’.
Hernandez: 6
Ci mette tanta buona volontà ma non tutte le ciambelle gli escono con il buco. Perde anche qualche palla pericolosa nella trequarti avversaria che, fortunatamente, non creano danni alla difesa.
Tende troppo ad accentrarsi palla al piede, ogni tanto sprinti sull’esterno e piazzi un bello scaldabagno in porta! In A i portieri non sono Jascin o Banks.
Kjaer: 7-
Tutto perfetto, come sempre ormai, compreso l’assist al bacio per Zlatan. Unico piccolissimo neo: perde il contatto pelle/pelle con Vlahovic sul goal del 2-1(il nostro futuro centravanti è forte, scarica su Ribery in un nanosecondo). Anche nel pareggio è decisivo su angolo, il goal è suo per metà. Ribadisco: Simon è l’Ibra della difesa.
Tomori: 8
Ormai non ci sono più aggettivi per questo dono arrivato direttamente dal Regno Unito. Palla c’è, palla non c’è . . . concede al massimo un tocco all’avversario di turno, poi lo travolge con una velocità che ricorda la macchina di “Ritorno al futuro”. L’incedere in anticipo nell’azione della rete decisiva ci riporta per personalità e testa alta un certo Franco detto “il Piscinin”. Fionda umana.
Tonali: 6
Senza infamia e senza lode. Primi minuti non straordinari con frequenti errori in disimpegno. Si riprende nel proseguio del match catturando palloni qua e là per il campo, dando il suo contributo a un reparto un po’ stanchino. Deve migliorare in personalità, ma è un classe duemila . . . tempo al tempo.
Kessie’: 6+
Il “Presidente” diventa per un giorno “Amministratore delegato” giocando di posizione ma non facendo mancare mai la sua debordante fisicità.
Suo l’assist decisivo ad Hakan con i tempi giusti. La sosta arriva al momento opportuno . . . ultimo ad arrendersi, come sempre.
Saelemekers: 5
Da “Varenne” contro lo United a “Soldatino” contro la Fiorentina.
Forrest Gump ha smesso di correre e ha cominciato a camminare ma . . . é normale: non può sempre essere in tutte le zone del campo per novanta minuti (da inizio anno ha dato un contributo straordinario).
Male in tutto, con la viola, giustamente viene sostituito ma . . . dalla Samp in poi tornerà a macinare chilometri. Un po’ di muro con il maestro Liedholm non gli avrebbe fatto male, ma anche Alexis va aspettato con fiducia . . . è giovanissimo.
Chalanoglu: 6 1/2
La luce in fondo al tunnel da flebile è diventata molto intensa, Hakan è quasi tornato! Il colpo in buca d’angolo che ci regala tre punti di platino l’ho ammirato ai campionati mondiali di carambola sul canale 57 del digitale terrestre . . . e fare goal con un pallone leggermente arretrato tenendo la sfera a pelo d’erba non è da tutti. Da qui a fine torneo ne vedremo delle belle: garantisco io, Chala sarà decisivo.
Diaz: 5+
Che dire: primo tempo da tre, non ne azzecca una compreso lo sciagurato pallone perso che poi genera l’azione della punizione letale. Nel secondo tre cose buone:
goal, assist a Theo e sponda per Kessie’ . . . in posizione centrale rispetto al lungo linea precedente. Metterlo in campo (troppo fragile per il nostro burbero torneo) è già un azzardo, defilarlo all’ala un’incomprensibile cattiveria nei suoi e nei nostri confronti. Tornerà al Real Madrid, magari nella Liga potrà emergere la sua classe cristallina.
Qui da noi è come un peso piuma che affronta un mediomassimo.
Ibrahimovic: 7-
C’è un Milan con Zlatan e senza Zlatan, ormai è palese. Goal, traversa, sacrificio e novanta minuti al rientro dal primo! Quarant’anni di esempio . . . Sanremo o non Sanremo! Dovremo essergli grati per sempre, stop. Perché il meno? Sulla traversa lo scavo deve finire in rete, da lì Ibra è una sentenza: poco male, si rifarà a breve il Re. Quindici presenze, quindici reti . . . meno male che era vecchio: Caterina Caselli avrebbe intonato un bel “Nessuno mi può giudicare”. Grazie Zlatan.
Castilleyo: 5
Solita impalpabile presenza, la Liga ti riaccoglierà . . . ma non penso a braccia aperte.
Bennacer: 7
Entra e il rettangolo da verde sbiadito torna a essere verde smeraldo.
Un tocco, due tocchi, palla a me . . . palla in banca e un tempo di gioco guadagnato sempre. Quanto ci sei mancato!

Carlo Pogliani Milan-malpensa24