«Ferrovia Gallarate-Malpensa pronta nel 2025». Scontro in assemblea a Casorate

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CASORATE SEMPIONE – L’incidenza sul traffico, le preoccupazione sulla viabilità di cantiere, l’impatto dei lavori notturni, le opere di compensazione, le garanzie sulla salute dei cittadini. E la questione ambientale. Quando si parla della ferrovia Gallarate-Malpensa i temi su cui discutere non mancano. E chi abita – e amministra – Casorate Sempione ne sa qualcosa. Quella di ieri (24 febbraio) doveva essere un’assemblea pubblica informativa sul piano ormai avviato della posa dei binari, ma ha preso più le forme di un consiglio comunale: protagonista la politica locale, con maggioranza e opposizione che si sono rimbalzati commenti e provocazioni. In prima linea attivisti e ambientalisti. Pochi gli interventi dei cittadini. L’unica certezza: l’ennesimo scontro.

Il piano e i tempi

Due ore di incontro, gestito quasi completamente dall’assessore Andrea Tomasini (Lavori Pubblici). Suo il compito di presentare gli sviluppi di quello cha ha definito «un cantiere impattante, importante, il primo così che si vede a Casorate». Ha illustrato nel dettaglio gli interventi e i cambiamenti legati alla viabilità, visto lo spostamento delle strade che faranno spazio al cantiere: il Sempione, la 336 e la Sp 68. Oltre alle prime tempistiche. «Secondo le stime l’opera durerà due anni, dall’inizio effettivo dei lavori», ha spiegato. «Che dovrebbero cominciare, ragionevolmente fra due mesi». Se tutto dovesse andare secondo i piani, quindi, la scadenza per dicembre 2024. «Ma è difficile che si riesca a restare dentro questi termini, quindi sono state chieste delle proroghe. In questo caso l’opera dovrebbe essere consegnata per giugno 2025».

La voce (poca) dei cittadini

Pochi interventi dei cittadini, il tema è certo complicato e gran parte della scena è stata presa da politici e attivisti. Ma tra i pochi commenti spicca quello di Maurizio Brambilla, sulla qualità del terreno che verrà recuperato per i rispristini a lavoro terminato. Chiara la domanda: «Chi ci assicura che sarà lo stesso recuperato dalle cave del lonatese? Questo tipo di gestione non è mai trasparente, col rischio che la terra mischiata con quella velenosa. Io non voglio bere veleno». In sala parte l’applauso, che si chiude con la garanzia che «che faremo sempre il possibile per garantire sicurezza e controllare», ha detto Tomasini.

I comitati

Molti interventi portano la firma dei comitati. «Inviterei a non sottovalutare l’incidenza sul traffico locale e la viabilità di cantiere. E poi la possibilità che ci siano lavori notturni sulla ferrovia avrà di certo un impatto sui residenti della zona», ha detto Ferruccio Boffi di “Salviamo la brughiera”. Anche il “collega” Daniele Porrini è intervenuto, che si è acceso in particolare sulla parentesi finale di aggiornamento sul Masterplan: «Ai cittadini bisogna sempre dire le cose come stanno». E Sonia Scandolara: «Un’opera inutile dall’impatto fortissimo sia a livello economico che di salute. Respiriamo l’aria peggiore di sempre. Invece di parlare di grandi parchi, perché non chiediamo un ambulatorio per prevenire le malattie a cui andremo incontro?». Le scintille non sono mancate. Un esempio, nel video sotto l’attivista Giorgio Montagnana:

Minoranza sul piede di guerra

Casorate Aperta sul piede di guerra, con i consiglieri di minoranza Martina Grasso, Isacco Boffi e Simone Stoppa. «Una riunione colpevolmente tardiva», ha detto Grasso. «Siamo stati ignorati quando abbiamo proposto di provare fino alla fine a opporci arrivando al Consiglio di Stato». Non convinta dalle risposte dell’assessore, ha virato sul sindaco Dimitri Cassani dicendo che «si lava le mani dando la responsabilità a enti superiori per i controlli di vigilanza del cantiere e sulle ricadute dei cittadini».
Il commenti di Boffi sull’ipotesi di un parco all’ex Tintoria Bianchi come compensazione: «Serve una compensazione ecologica, non basta un parco pubblico in centro. L’importanza delle opere deve avere una rilevanza di carattere ambientale». E ha concluso auspicando in un «piano futuro da presentare con la partecipazione dei cittadini e che dia una visione del futuro di Casorate».

La posizione del sindaco

A chiudere il primo cittadino, intervenendo solo alla fine per dare un aggiornamento sulla posizione del Comune e sulla necessità di dover rispettare le normative per agire sull’opera: «Non è un progetto nostro. Il potere di controllo non è in capo al sindaco. Noi possiamo analizzare i dati ma non metterli in discussione: chiederemo puntualmente analisi e controlleremo valori. Se qualcosa è fuori dalla norma agiremo di conseguenza».

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