Cassano, Franchin (FdI) al vetriolo dopo le dimissioni: «Il sindaco dovrebbe tacere»

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CASSANO MAGNAGO – Subito dopo aver chiuso i rapporti con la maggioranza di Cassano Magnago, Edoardo Franchin (Fratelli d’Italia) un sassolino dalla scarpa se lo toglie: «Mi aspettavo avesse almeno la decenza di tacere». Se la prende con il sindaco Pietro Ottaviani, per aver «suggerito indirettamente» che le sue recenti dimissioni da consigliere comunale siano la conseguenza di una «cadrega» negata alle ultime Amministrative. «Non lo accetto».

La cadrega

Dudi ha affidato ai social il suo sfogo: un messaggio accompagnato dal volto di un clown per rincarare la dose. «Va bene tutto. Ma elogiarmi a mezzo stampa per poi suggerire indirettamente che mi sono dimesso a causa di un rancore per una cadrega del 2022, no: non lo accetto». Il riferimento va alle scorse Amministrative e a quelle promesse – il posto da vicesindaco o la presidenza del consiglio comunale – che alla fine non sono state mantenute. Che sicuramente hanno influito a rassegnare le dimissioni, ma non sono l’unico motivo. E vuole precisarlo: molte scelte a livello amministrativo e una linea fin dall’inizio non condivisa, l’hanno spinto a farsi da parte. Per questo ora non risparmia nulla al primo cittadino: «Soprattutto se l’osservazione viene fatta da chi, a differenza mia, non ha avuto il coraggio di dimettersi (tenendo stretto stretto il cadreghino), nascondendo la polvere dei malumori interni sotto i tappeti. Mi aspettavo, dopo il regalo di Natale anticipato, almeno la decenza di tacere. Neanche quella?».

FdI si riorganizza

Nel frattempo, Fratelli d’Italia dovrà riorganizzarsi. Il compito spetterà al nuovo commissario cittadino Salvatore Marino, chiamato a guidare il partito dopo le dimissioni del coordinatore Luca Ruocco fino al prossimo congresso. Nei prossimi giorni chiederà un colloquio direttamente al sindaco per provare a invertire la rotta e trovare una soluzione alle troppe fragilità che da inizio mandato continuano a far traballare la maggioranza. L’intenzione di Marino di certo non è mandare a casa l’amministrazione comunale, ma è anche vero che alcune valutazioni siano necessarie per capire se ci sono ancora le condizioni favorevoli per andare avanti.

Dietro i Fratelli

Considerato che la prima lista civica di maggioranza porta il suo nome, è evidente che in queste settimane stia osservando da molto vicino la profonda crisi dell’amministrazione Ottaviani anche l’ex sindaco Nicola Poliseno. E con lui il suo “fratello” in politica Angelo Palumbo che, dopo l’assoluzione nel processo “Mensa dei poveri”, potrebbe cogliere l’occasione del grande vuoto politico che si tra creando nel centrodestra cassanese per tornare a far valere il suo indubbio peso politico in città.
Per rimettere le cose in ordine nella maggioranza di governo serve innanzitutto riportare in carreggiata Fratelli d’Italia, un partito che oggi a Cassano Magnago vale il 31% (il dato delle ultime Elezioni Politiche). Chi dopo le dimissioni di Franchin e l’uscita di scena del coordinatore cittadino Ruocco, potrebbe prendere in mano le redini di un partito che oggi pecca di rappresentanza autorevole e una solida classe dirigente? Un suggerimento lo aveva dato in tempi non sospetti il già senatore Mario Mantovani, ora candidato alle Europee con Fratelli d’Italia. In occasione della presentazione di Ottaviani come candidato alle Amministrative nel 2022, aveva elargito pubblicamente elogi a Poliseno, dicendo che sarebbe stato accolto a braccia aperte nella famiglia di FdI. Una possibilità (suggestione) di cui si è continuato a parlare per parecchio tempo. E che ora, vista la situazione, potrebbe tornare prepotentemente d’attualità.

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