L’ex primo ministro giapponese a Castano per ricordare il disastro Fukushima

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CASTANO – Prima a Cuggiono e, poi, a Castano Primo: l’occasione per confrontarsi, riflettere e, soprattutto, non dimenticare quel drammatico giorno. Era l’11 marzo 2011, il disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi, l’incidente più significativo dalla tragedia di Chernobyl del 26 aprile 1986 e il secondo a cui è stata assegnata la classificazione INES di livello 7 e Primo Ministro di allora era Naoto Kan.

Proiezione del film “Il coperchio sul sole”

E proprio lo stesso Kan ecco che ieri (venerdì 1 novembre) è arrivato nel nostro territorio, per incontrare la cittadinanza e presentare, assieme al produttore Tamiyoshi Tachibana, il film “Il coperchio sul sole”, il film che, appunto, racconta il terribile episodio. Un viaggio, per così dire a ritroso nel tempo, che partendo dai primi 5 giorni di gestione dell’incidente da parte dello staff del Primo Ministro, arriva al rischio di evacuazione di 50 milioni di persone, cercando di far capire lo svolgimento degli eventi e le minimizzazioni messe in atto dalla direzione centrale nucleare (senza dimenticare come le rivelazioni, contenute, e le verità raccontate sono valse alla pellicola un forte boicottaggio nei cinema in Giappone). L’appuntamento, allora, si è aperto nel pomeriggio con la visita in Villa Annoni a Cuggiono, alla presenza dei sindaci del Castanese (e non solo), di varie autorità e della popolazione, quindi ci si è trasferiti all’auditorium Paccagnini di Castano, dove c’è stata la proiezione in prima nazionale, proprio del film, e si è continuato ad analizzare quanto accaduto e i momenti che hanno caratterizzato il disastro nucleare.

Riflessioni, confronti e ricordi

“Dopo aver visto la pellicola – ha spiegato l’ex Primo Ministro giapponese – penso che abbiate capito la pericolosità di tutte le centrali nucleari, perché se avessimo avuto un danno ancora peggio, forse per anni e anni in Giappone, la maggior parte della cittadinanza non avrebbe più potuto vivere in quell’area. Questo non ci deve, dunque, lasciare indifferenti, anzi deve spingerci a lavorare con il massimo impegno e la massima determinazione per la sicurezza delle persone e la salvaguardia dei territori. Il presente ed il futuro sono adesso e bisogna attivarsi e muoversi nella direzione delle alternative a simili realtà”.

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