Castello di Legnano, la Soprintendenza smonta il progetto di restauro per le stalle

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LEGNANO – Sì al progetto, ma solo a numerose condizioni. Tanto numerose da imporne uno nuovo. Così si è espressa la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città di Metropolitana di Milano sul restauro delle stalle del Castello di Legnano presentato dall’Amministrazione comunale (nella foto, una delle pareti).

La lettera inviata al Comune e firmata dalla soprintendente Antonella Ranaldi si apre sottolineando la necessità di «valutare la porzione delle ex stalle rispetto al complesso del Castello nel suo insieme, con l’obiettivo di pervenire a una visione organica e coerente delle diverse parti che lo compongono»: viene quindi indicata come strada «corretta» da seguire nel ridisegnare il vecchio edificio quella di «ricercare un insieme equilibrato in cui gli elementi del nuovo progetto, evitando di emergere e rendersi “protagonisti”, mirino a un rapporto misurato con la preesistenza». In parole povere, di non fare nulla che sia in palese contrasto con il resto del complesso monumentale.

Ancora, si ritiene «opportuno verificare le effettive modalità di gestione delle differenti funzioni proposte (piccola ristorazione, spazio polivalente, residenza per artista)».

«Dai materiali ai disegni, troppe stonature»

La Soprintendenza elenca quindi una lunga serie di prescrizioni da rispettare, dalle facciate alla copertura agli interni, aggiungendo poi alcuni «nodi progettuali» quali i lucernari e i serramenti. Messi insieme, nodi e prescrizioni riempiono due fitte pagine e impongono talmente tante modifiche e aggiunte al progetto originale, da indurre a un suo quasi totale ripensamento.

Spiccano, fra le tante osservazioni, la bocciatura del volume parallelepipedo sporgente sopra il tetto come della posizione indicata per i macchinari tecnici, oltre alla richiesta di verificare e studiare alternative ai materiali previsti per le pareti, indicati nel progetto in “lamiera forata pressopiegata ondulata”, e per i serramenti (“telaio in acciaio zincato e verniciato colore effetto bronzo/rame ossidato”). Bocciata anche la realizzazione di un “balcone” rientrante sulla facciata Sud.

Brumana: «Autorizzazione inspiegabile»

Il consigliere del Movimento dei Cittadini Franco Brumana, che ha reso nota oggi, giovedì 24 marzo, la lettera, lamenta le «imbarazzanti stranezze dell’autorizzazione della Soprintendenza allo sfregio del Castello»: nonostante le tante correzioni al progetto, «lo ha approvato – denuncia Brumana – anche se totalmente in contrasto con i princìpi da essa stessa indicati, avendo solamente cura di dettare alcune prescrizioni, peraltro espresse con linguaggio estremamente cauto, cortese ed equivoco. Di fatto, ora la Giunta dispone dell’autorizzazione e potrà realizzare il progetto con piccole modifiche.

«Occorre pertanto – prosegue il consigliere comunale di minoranza – che si faccia chiarezza sulla vicenda e che la Soprintendenza dimostri ancora una volta la sua diligenza intervenendo puntualmente per far sì che non si avviino i lavori senza un nuovo progetto che risponda pienamente alle esigenze da essa stessa evidenziate. Invitiamo il sindaco a sospendere l’attuazione del progetto al fine di non avviare nel frattempo i lavori che comporterebbero uno sfregio vandalico al nostro amato Castello».

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