Centri estivi a Varese, dal Comune contributi per le istituzioni religiose

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VARESE – Due misure a favore delle istituzioni religiose della città che quest’estate organizzeranno servizi ricreativi a favore delle famiglie varesine. Le ha varate Palazzo Estense, con un avviso pubblico protocollato ieri, 11 giugno, che dà applicazione ad una delibera di giunta dello scorso 27 maggio. I contributi saranno di due tipologie.

Sostegno alle parrocchie

Con questo provvedimento il Comune di Varese intende sostenere i soggetti erogatori nella progettualità e nell’organizzazione dei centri estivi. Un servizio importante per le famiglie, ancora di più in un’estate come quella che sta per iniziare, che segue mesi di scuola a singhiozzo, con le lezioni scolastiche che si sono suddivise tra momenti in presenza e altri a distanza attraverso la Dad. I progetti presentati potranno riguardare tutte le attività avviate nel mese di giugno, comprese quindi quelle già iniziate nei giorni scorsi. Possono presentare domanda di contributo tutte le istituzioni religiose della città che quest’estate attivano servizi ricreativi diurni. Le domande devono essere inoltrate via Pec alla mail protocollo@comune.varese.legalmail.it entro e non oltre le ore 17 del prossimo 20 giugno.

Le due misure

La misura A, per la quale è stata messa a disposizione una somma di 13mila euro, prevede quote da destinare alle parrocchie o altre istituzioni religiose sulla base di criteri oggettivi come il numero dei partecipanti e le settimane di apertura. La misura B, con un totale di 20mila euro a disposizione, punta ad accrescere qualitativamente il servizio offerto, favorendo, soprattutto attraverso l’impiego di personale specializzato, l’inclusione di tutti quei soggetti ritenuti particolarmente fragili e bisognosi di ausilio nei contesti strutturati e complessi. L’avviso e la modulistica sono scaricabili sul sito web del Comune di Varese. A queste formule di finanziamento si aggiungerà anche quest’anno il contributo che l’amministrazione dedica alle famiglie svantaggiate, contribuendo, o coprendo totalmente, la retta di partecipazione.

I centri estivi in città

«Sostenere chi non si può permettere l’accesso a questa esperienza educativa è un modo per garantire che nessuno sia lasciato solo», commenta l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari. Per questa estate 2021 saranno 32 i centri organizzati in città dal Comune e dalle numerose realtà che si occupano di educazione, tra centri pubblici e privati, associazioni sportive e oratori. Saranno circa 3000 i bambini e gli adolescenti tra i 3 e i 17 anni a frequentare i servizi estivi. «Sono veramente molto contenta del fatto che si sia creata questa sinergia educativa sulla città – aggiunge l’assessora ai servizi educativi Rossella Dimaggio – il Comune tiene moltissimo alle realtà educative e le ha sostenute. Insieme abbiamo affrontato un anno veramente terribile e insieme affronteremo un’estate che speriamo sia un’estate di gioco, di socialità e di serenità per tutti i bambini e le bambine di Varese».

Boldetti: «Serviva un maggior sforzo»

Sul tema si è espresso il consigliere comunale della Lista Orrigoni Luca Boldetti. «Certamente è cosa positiva che vengano impegnate risorse in favore di questi soggetti, però credo sarebbe stato necessario un maggiore sforzo». Boldetti sottolinea l’impatto negativo dal punto di vista economico che la pandemia ha avuto su tanti nuclei familiari in città, rendendo per molte famiglie non più sostenibile l’accesso ai centri estivi. «Proprio per il valore educativo e sociale che i centri estivi organizzati da istituzioni religiose ricoprono in questo momento storico – continua – il Comune di Varese avrebbe dovuto sostenerli raschiando oltre il fondo del barile, magari risparmiando su spese non “indispensabili”, come la diffusissima pubblicità di un parcheggio di cui credo tutti i varesini siano ormai a conoscenza, costata oltre 18mila euro».