Chiude l’ospedale da campo di Ats e croce rossa. E diventa punto vaccini per giovani

varese ospedale campo ats insubria

VARESE – Chiude l’ospedale da campo realizzato all’interno dell’area di Ats Insubria di via Rossi. Un segnale positivo nella battaglia contro il virus. E i tendoni, allestiti dalla croce rossa di Varese si preparano ad accogliere tre linee vaccinali dedicate ai giovanissimi della fascia d’eta compresa tra i 12 e i 19 anni.

L’ospedale da campo messo in pista da Ats in collaborazione con la croce rossa varesina è una struttura non eccessivamente grande, ma nei mesi di attività ha giocato un ruolo importante nella battaglia contro il Covid. Da gennaio a oggi, infatti, sono stati più di 500 i pazienti accolti e seguiti in questa struttura provvisoria e di questi solo 21 sono stati ospedalizzati.

Accettazione, punto prelievi, ecografo polmonare, sala visite, astanteria, magazzino. Questi gli spazi ricavati sotto le tende che trent’anni sono state montate a Bagdad durante la Guerra del Golfo e che in questi mesi sono stati testimoni di un altro conflitto bellico, senza bombardamenti, contro il virus. Spazi allestiti e seguiti da uomini e donne che insieme hanno dato vita a una vera e propria squadra, presentata dal dirigente medico di Ats Guido Garzena, il quale ha spiegato che «Questo presidio è stato l’anello di congiunzione di tutta la medici territoriale».

La squadra messa in campo da Ats e crocerossa

Erano presenti al momento di incontro con la stampa i referenti delle realtà che hanno lavorato nell’ospedale da campo. Ovvero: il direttore sanitario di Ats Giuseppe Catanoso, il dirigente Ats Marco Magrini, referente Covid, il presidente della croce rossa di Varese Angelo Bianchi, le infermiere volontarie, l’università dell’Insubria con gli allievi della scuola di Medicina e infermieristica, la protezione civile e i funzionati dell’Azienda territoriale sanitaria Francesca Cermesoni ed Emanuele Albertalli.

varese ospedale campo ats insubria

Punto strategico nella lotta al virus

Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di Ats: «Oggi festeggiamo una chiusura, quella di questo presidio ospedaliero da campo. E speriamo di poter chiudere questi ambulatori e di non doverli più riaprire. L’attività vaccinatoria funziona come macchina, ma anche contro il Covid. Tornando invece a questo piccolo ma prezioso ospedale da campo, posso dire che è stato importante per evitare che i cittadini si rivolgessero al ps e per allentare lo stress sugli ospedali».

Angelo Bianchi, presidente della Cri Varese ha spiegato che «fin dall’inizio della pandemia ci siamo resi disponibili. Abbiamo subito montato una tenda per i tamponi e messo a disposizione la nostra sede per i sierologici alle persone con difficoltà ambulatorie. E poi abbiamo realizzato questo piccolo ospedale da campo. Abbiamo curato la parte logistica e messo a disposizione i nostri volontari. Oltre a essere presenti al  centro vaccini della schiranna. Ora la struttura viene chiusa ma non viene smantellata».

La riconversione

Già si parla di riconversione. Che potrebbe avvenire nel giro di pochi giorni. E a mettere sul tavolo l’ipotesi di un nuovo utilizzo è Marco Magrini: «Potrebbe diventare centro vaccinale perché le linee di Regione puntano a smantellare i grandi hub per portare i punti vaccinali più vicino alla gente. Questo significa crearne di più piccoli, ma più diffusi sul territorio».

Una riconversione che potrebbe partire subito con i più giovani: «Abbiamo aperto le prenotazioni per la fascia dai 12 ai 29 anni – ha spiegato Magrini – ma la risposta delle prenotazioni è ancora molto bassa. Questo ospedale potrebbe venire dedicato nelle prossime settimane proprio a questa fascia d’età».

I vaccine day per gli Over 60

E sempre sulla campagna vaccinale, i vertici di Ats hanno ricordato i fine settimana con vaccinazioni libere e senza prenotazione per gli Over 60 residenti nei Comuni con meno di 3 mila abitanti. I giorni indicati sono il 5 e il 6 giugno e il 12 e il 13 giugno e gli hub di riferimento sono MalpensaFiere e Rancio Valcuvia.

LEGGI ANCHE:

M24 WEB TV – Ats Insubria: «Il virus frena, ma bisogna subito pensare al futuro»