Tour de France, arriva un’app per scoprire chi esce dalla bolla

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A pochi giorni dall’inizio del Tour de France, la Aso ha emanato le proprie direttive in fatto di sicurezza anti-covid. Da quest’anno, oltre alle famose bolle, per tutti gli accreditati ci sarà l’obbligo di scaricare un’applicazione per il tracciamento. Si chiama TousAntiCovid e utilizza il segnale Bluetooth di un telefono per rilevare uno smartphone nelle vicinanze e quindi stabilire, in modo anonimo, quali persone si sono incrociate. L’applicazione considera i contatti entro 2 metri per almeno 5 minuti. Di conseguenza dovrebbe essere facile tracciare i contatti che un soggetto positivo ha avuto con altre persone.

Ma non ci sarà solo un’applicazione a vigilare sulla sicurezza della corsa poiché i tamponi PCR – ovvero quelli molecolari – verranno eseguiti ogni qualvolta che una persona accreditata, a prescindere dal suo ruolo, uscirà dalla sua bolla per un tempo superiore alle 24 ore. Regola anche questa valida per tutti, nessuno escluso. Di conseguenza, per esempio, il giornalista che abbia intenzione di seguire il passaggio dei corridori senza entrare in sala stampa, sarà costretto a sottoporsi ad un nuovo tampone. ASO ha deciso che non ci saranno sconti e nessuna tolleranza: questo sarà un Tour de France speciale, anticiperà le Olimpiadi e per tanto nessun errore sarà ammesso.

I corridori saranno nelle loro bolle e i media in una bolla separata, non ci saranno interviste negli hotel, ma saranno allestite due zone miste, una alla partenza e un’altra al traguardo, dove i media di giornali e televisioni, stando in apposite postazioni e muniti di microfoni con prolunga, potranno fare interviste ai corridori. Anche in questo caso nessuna improvvisazione sarà ammessa e tutti i media potranno fare interviste solo ai corridori contattati attraverso le squadre.

Sono tante le limitazioni che cercheranno di evitare gli assembramenti, tanto che alcune tappe vedranno una sala stampa più piccola, dove non sarà possibile accogliere tutti i giornalisti accreditati. ASO non vuole correre rischi e, se lo scorso anno i casi di covid erano stati pochi, quest’anno si vuole arrivare a quota zero, proprio per evitare agli atleti di incorrere in situazioni che potrebbero compromettere una eventuale partecipazione alle Olimpiadi.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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