Mondiali Under 23, Filippo Baroncini regala l’iride all’Italia

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Che Italia nella kermesse iridata in questa edizione Fiandre 2021! Nei Mondiali del centenario, in attesa delle prove Elite, la gara in linea Under 23 vede il trionfo di Filippo Baroncini, grazie a un attacco a 5 km dall’arrivo, e i colori azzurri balzano in testa al medagliere davanti alla Danimarca (grazie anche alla vittoria dell’altro grande Filippo Ganna, nella cronometro, e al bronzo nella staffetta mista)!

Storico 2° posto per l’Eritrea con Biniam Ghirmay, completa il podio l’olandese Olav Kooij. Questi ultimi hanno bruciato il nostro Michele Gazzoli nella volata per l’argento.

161 chilometri da Anversa a Lovanio in mezzo al paesaggio fiabesco del Belgio, suddivisi in 20 muri per un totale di poco più di mille metri di dislivello. Percorso veloce e molto tecnico, che passa due volte attorno a Lovanio e va ad affrontare alcune delle salite fiamminghe più rappresentative. Difatti sono quasi più le cadute che gli attacchi e i ritiri durante la corsa saranno in tutto 30 (tra cui un big della categoria come lo spagnolo Juan Ayuso).

Nella prima parte di gara, dalle pendenze più dolci e le alture molto meno serrate, prende vita un attacco a 4 da parte di: Gleb Karpenko (Estonia), Nicolas Vinokourov (figlio d’arte, ovviamente kazako), Logan Currie (Nuova Zelanda) e Adam Ward (Irlanda). Vinokurov molla però quasi subito, nei primi veri saliscendi si rialzano pure Karpenko e poi Ward, e nel cuore della corsa termina pure l’avventura di Currie, dopo un centinaio di chilometri in fuga. Galeotta per riprendere il neozelandese un’iniziativa del francese Hugo Page, che fa da stimolo a tutto il gruppo, trainato soprattutto da Italia, Olanda, Germania, Colombia ed Eritrea.

Negli ultimi 50 chilometri va in scena la fase decisiva. In discesa lo svizzero Mauro Schmid preme sull’acceleratore e, nel durissimo “mangia e bevi” che segue, contribuisce insieme al portoghese Fabio Costa a formare una fuga a 11: insieme all’elvetico e al lusitano, ci sono Tomas Kopecky (Repubblica Ceca), Finn Fisher-Black (Nuova Zelanda), Yevgeniy Fedorov (Kazakistan), Kevin Vauquelin (Francia), Luca Colnaghi (Italia), Kevin Vermaerke (Stati Uniti), Jarrad Drizners (Australia), Daan Hoole (Olanda) e Anders Johannessen (Norvegia).

Fisher-Black molla presto, mentre a 16 km dall’arrivo Schmid allunga ancora, stavolta per andare avanti da solo: si prende lo scollinamento del Keizersberg e parte per tentare l’impresa solitaria da lontano. Il sogno svizzero dura però dieci chilometri tondi: sulla salita di Wijnpers i big vanno a prendere i nove inseguitori e poi, a 6 km dall’arrivo, grazie a una fiammata del lussemburghese Arthur Kluckers, Schmid è riassorbito. Si andrà in volata?

La risposta è no! Appena prima che finisca l’ascesa, all’ultimo momento buono per fare la differenza con effetto sorpresa, lo scatto finale di Baroncini, che resiste poi alla salita d’ingresso alla via del traguardo e alza le braccia al cielo di Lovanio precedendo di una manciata di metri la volata per il secondo posto. Lì dietro è fantastica la rimonta di Ghirmay, che brucia Kooij e Gazzoli. Il tandem azzurro sul podio sarebbe stato davvero una gustosa ciliegina. Ma è stata una splendida performance italiana, con anche Luca Colnaghi in top ten e un gran lavoro a tirare degli altri ragazzi Marco Frigo Filippo Zana, e Luca Coati.

Filippo Baroncini, 21enne di Massa Lombardia, ha corso col dorsale numero 1 di diritto, grazie al successo di Samuele Battistella due anni fa nello Yorkshire (l’anno scorso la gara non si è disputata causa pandemia) e già nella crono aveva fatto la voce grossa piazzandosi nono. Due ori U23 iridati consecutivi per l’Italia, quindi, e dopo l’argento europeo di categoria dietro a Thibau Nys (oggi 6°, primo dei beniamini di casa) ecco un biglietto da visita “aureo” per Baroncini in vista del passaggio ufficiale da Colpack Ballan a Trek Segafredo!

PS: l’aveva detto alla vigilia della gara, «Questi Mondiali per me devono essere un riscatto, mi sento pronto e sono pronto a dare battaglia al Belgio in casa loro! Sono cresciuto molto sia mentalmente che fisicamente quest’anno, il percorso sarà molto tecnico e veloce: ci saranno molti rilanci e se resti dietro esci presto fuori dai giochi».
Detto, fatto.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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