Patto Icma-scuole: a Busto il cinema entra in classe

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BUSTO ARSIZIO – Formare una nuova generazione di spettatori più appassionati, consapevoli e curiosi. È l’obiettivo di “Let’s go to the movie: cinema, linguaggi e società”, progetto sul cinema proposto a Busto Arsizio dal liceo Crespi in rete con Ite Tosi e con il supporto dell’istituto Michelangelo Antonioni. Si articolerà in una serie di incontri con gli studenti, di cui il primo sarà venerdì 15 febbraio, e proiezioni di film aperte a tutti, che inizieranno lunedì 18 al Manzoni alle 14.30.
L’iniziativa, sostenuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nell’ambito del bando “Cinema per la scuola” è stata presentata al Crespi oggi, giovedì 14 febbraio, alla presenza di Gigi Farioli, assessore all’Educazione del Comune di Busto Arsizio, Cristina Boracchi, dirigente scolastico del liceo Crespi, Minnie Ferrara, direttrice didattica dell’istituto Antonioni, e Paolo Castelli, docente del progetto “Let’go to the movie”.

Quattro film in italiano e sei in lingua originale

“Let’s go to the movie” si dividerà in una fase teorica, in cui verranno fornite le basi del linguaggio cinematografico e audiovisivo, e una esperienziale, con proiezioni di film in sala.La fase teorica sarà a sua volta divisa in tre parti, dove i docenti saranno collaboratori dell’istituto Michelangelo Antonioni. La prima, a cura di Paolo Castelli, riguarderà l’insegnamento e la costruzione di mappature del linguaggio cinematografico. Nella seconda Vittorio Rifranti e Gaia Formenti attraverseranno l’immaginario del grande schermo mettendolo a confronto sia con simbologie e narrazioni che con temi di carattere sociale ed etico, ponendo sempre l’accento sulla difesa della legalità come impegno di ogni cittadino. La terza indagherà invece il mondo, la storia e le innumerevoli varianti del documentario.

Agli incontri teorici si alterneranno le visioni in sala di dieci film, quattro in italiano e sei in lingua originale per incoraggiare gli studenti a recuperare una modalità di fruizione alla quale si sono disabituati. Il progetto si svilupperà in due anni, al termine del primo (parte teorica e proiezioni) gli studenti che avranno completato il percorso proseguiranno l’esperienza in alternanza scuola/lavoro, diventando a loro volta, con la regia di Rosa Maria Repaci, tutor e formatori di progetti simili nelle scuole secondarie di primo grado. A completamento sarà aperto sul sito del Crespi un Cineblog a cura degli studenti, e Cinenews, una rivista periodica che valorizzi il loro lavoro e lo faccia proseguire.

L’inizio di un percorso

Boracchi, che ha ringraziato Rosa Maria Repaci, docente anima del progetto, dopo aver sottolineato come ora la dimensione dell’attenzione all’immagine sia «vissuta in modo molto riflesso, e non consapevole, dai social», ha richiamato l’attenzione sulla seconda fase teorica: «ha particolare importanza per il legame con il centro di promozione della legalità istituito da Regione Lombardia in ogni provincia che, nella nostra, è il liceo Crespi».

Anche Ferrara ha sottolineato come siamo in un‘epoca in cui veniamo bombardati dalle immagini, ma mancano gli strumenti per interpretarle: «Se ne fa un uso istintivo e selvaggio. Grazie al bando sarà fornita anche una chiave di interpretazione della realtà legata a etica e valori. Si è poi creata una disaffezione non solo con il nostro cinema, ma anche con la sala: quella proposta è un’esperienza di condivisione che il divano di casa non può dare».

Farioli ha definito l’iniziativa «un diadema su un percorso di cui sono orgoglioso. Busto Arsizio non è solo il Baff, emersione di un iceberg presente tutti gli altri giorni dell’anno. E il cinema non è solo paillettes e red carpet, ma un elemento di formazione del cittadino e quindi di difesa della democrazia. Mi sento all’inizio di un ulteriore percorso. Quando il Baff è iniziato molti pensavano che sarebbe scemato, e invece è diventato un sistema. Busto da terreno arido e riarso è diventata fertile, gli attori, agli incontri con i ragazzi, han detto che hanno trovato un’attenzione e uno spirito critico senza eguali».

Dello stesso pensiero è Manuela Maffioli, assessore alla Cultura: «In questo caso, portare il cinema a scuola significa favorire un incontro tra i ragazzi e la settima arte che per qualcuno potrebbe costituire l’incontro della vita, il nascere di una passione. Con grande convinzione plaudo a questa iniziativa, che non solo consente il fecondo incontro tra due eccellenze della nostra città, l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni e il Liceo Crespi, ma consente anche la virtuosa e strategica alleanza tra cultura e scuola. ».

«Il mio corso avrà un quid di innovazione, con video d’essai e cinecut” ha concluso Castelli, che poi ha descritto il programma nel dettaglio, ha mostrato inoltre due filmati esemplificativi: uno, di Kogonada, sul tema dello spazio e della simmetria in Wes Anderson, l’altro, di Vigar Efendi, sulle scene di film ispirate da quadri.

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