Comunità montana Valli del Verbano: “La nostra idea di turismo sostenibile”

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Gianpietro Ballardin

A margine del convegno di venerdì 20 a Luino a tema le questioni del turismo, incontro organizzato da Fratelli d’Italia e che ha visto la partecipazione del ministro Daniela Santanché, interviene Gianpietro Ballardin, sindaco di Brenta e assessore all’Ambiente e al Turismo della Comunità Montana Valli del Verbano.

“Il tema della sostenibilità si sta progressivamente affermando almeno formalmente nel linguaggio comune, così come nella politica e tra gli operatori dell’industria turistica.

Oggi nelle aree più sensibili, che affrontano questa tematica di sviluppo, si tende a promuovere azioni che si rivolgono verso una condizione di viaggio che orienta la presenza nel territorio non come condizione di massa ma rivolta alla salvaguardia dell’ambiente attraverso azioni di crescita verso un turismo responsabile, in quanto l’accresciuta sensibilità dell’opinione pubblica e del “mercato dei viaggiatori”, soprattutto fra i giovani, ma non solo, valorizza la condizione attraverso presenze che apprezzano e vengono stimolate, ove applicate, dalle buone prassi di progettazione e di rispetto della crescita territoriale.

Il turismo responsabile è una tipologia di attività turistica, nata verso la fine degli anni ottanta, che si proponeva di creare una maggiore responsabilità e sensibilità nei confronti delle pratiche di equità sociale ed economica, mantenendo inalterati gli aspetti ambientali, culturali e tradizionali delle comunità e delle realtà ospitanti, le quali acquistano un ruolo centrale nello sviluppo turistico del proprio territorio. 

Attraverso l’applicazione dei criteri di turismo responsabile, che ben si integrano con il lavoro che stiamo portando avanti come Ente comunitario, è opportuno a mio avviso sostenere la crescita e lo sviluppo del territorio, valorizzandone le ricchezze e le caratteristiche più peculiari, oltre a mettere in pratica buone prassi di mobilità sostenibile, azioni di protezione e salvaguardia dell’ambiente, delle risorse naturali ed energetiche e delle culture locali, proponendo condizioni economiche e di lavoro adeguate e dignitose.

L’idea che la Comunità Montana delle Valli del Verbano sta portando avanti, nella sua sostanza di sintesi si basa sostanzialmente su questi principi di fondo:

  • Il rispetto, la cura e la salvaguardia dell’ambiente e degli habitat naturali,
  • La tutela e il rispetto delle culture e delle tradizioni locali,
  • Il ridotto impatto delle strutture e delle attività turistiche sull’ambiente e le risorse naturali,
  • Il coinvolgimento e la partecipazione attiva e informata delle popolazioni ospitanti in ambito turistico, ad esempio attraverso l’utilizzo di strutture locali e la denuncia di eventuali situazioni di degrado sociale e ambientale,
  • La promozione di esperienze che consentano al turista di entrare in contatto e conoscere direttamente le comunità locali e le caratteristiche più peculiari del territorio,
  • La condivisione dei benefici economici con le comunità ospitanti, che favoriscano lo sviluppo sociale e una migliore qualità della vita.

Cercando, nelle azioni che stiamo promuovendo di limitare il più possibile gli impatti negativi sul territorio che si andrà a visitare e, soprattutto, sulle proprie aspettative.

Considerando la congiuntura economica e il percorso di salvaguardia del territorio, che stiamo promuovendo, personalmente non penso che vi sia la necessità di potenziare nella nostra Valcuvia la rete stradale quanto invece ritengo fondamentale promuovere azioni che accentuino la presenza di maggiori collegamenti ferroviari, (oggi riservati in termini di incremento alla sola condizione di trasporto merci), e lacuali stimolando la condizione progressiva dei piccoli bus navetta che consentano il raggiungimento delle aree vistabili stimolando poi la possibilità di spostarsi a piedi o di utilizzare i mezzi della mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale, come la bicicletta e l’e-bike.

Turismo sostenibile significa anche scegliere mezzi di trasporto low carbon, ad esempio preferendo il treno alla macchina laddove possibile, valorizzare i ristoranti che utilizzano alimenti provenienti da agricoltura sostenibile e biologica, usare in maniera responsabile le risorse idriche del posto e non contaminare l’ambiente gettando sempre i rifiuti nella raccolta differenziata.

Non ci servono più strade per collegare i nostri paesi, anche perché si è ridotta notevolmente questa necessità dovuta principalmente ad una idea del precedente sviluppo industriale, ma una mobilità sostenibileed intelligente per dare stimolo alla crescita attraverso un insieme di soluzioni che possano dar vita ad una mobilità vantaggiosa per l’ambiente, per l’economia del territorio e soprattutto per le persone che lo abitano o che ne vogliono godere delle sue bellezze.

Gli strumenti per raggiungere reali risultati nello sviluppo della mobilità sostenibile sono già disponibili e sono la tecnologia, l’innovazione e il comportamento delle persone. Non sono sicuramente oggi quelli della costruzione di mega strade che tagliando la valle ne deturpano i positivi aspetti ambientali e ne incrinano uno sviluppo che sia rispettoso dell’ambiente e del suo habitat.

In questo contesto per contribuire in modo concreto all’economia locale e praticare un turismo consapevole, a mio avviso non servono le grandi strutture o i mega alberghi, magari recuperando aree dismesse, (più adatte alla speculazione economica di investimento o ad un turismo di massa), si possono scegliere strutture gestite da persone del luogo, che sicuramente permettono di entrare maggiormente in contatto con le culture e le tradizioni locali, ma anche di offrire opportunità di guadagno e risorse economiche utili per lo sviluppo della comunità, ad esempio immergendosi in piccole realtà rurali come ad esempio la realtà degli agriturismo , degli alberghi diffusi, delle case vacanza o di realtà compatibili con la condizione generale di recupero della condizione dell’abitato dei nuclei antichi, oggi posti in una situazione problematica e di forte degrado. nelle condizioni che può offrire il nostro territorio.

Diventa altresì necessario questo percorso anche per recuperare luoghi che hanno avuto un valore nella nostra storia e che possono, se recuperati, limitare, nella stesura dei Piani di Governo del Territorio, l’uso eccessivo di consumo del suolo. In questo caso bisogna necessariamente stimolare e motivare la positività delle eccellenze tecniche del nostro territorio.

Attività e presenze che consentano di far crescere, mettere in rete far incontrare e conoscere gli abitanti del luogo per creare nuove relazioni finalizzate anche ad acquistare prodotti locali e artigianali.

I prodotti e i servizi locali possono rilanciare in parte la nostra economia rappresentando una fondamentale risorsaper le comunità ospitanti considerando che il loro acquisto potrebbe aiutare famiglie, imprese e aziende a sviluppare un sistema economico sano e redditizio.

Dicevo in precedenza che un esempio pratico di turismo sostenibile, che sta trovando spazio in Italia specie nei piccoli comuni, sono gli alberghi diffusi.  Strutture ricettive situate in uno storico borgo o nei centri dei nostri paesi, in cui le stanze sono ottenute da dimore abbandonate senza alcun consumo di suolo attraverso la cementificazione, valorizzando il patrimonio immobiliare locale in disuso.

Dobbiamo progressivamente passare dalle parole ai fatti sapendo che quando parliamo di questo tema ci rivolgiamo ad una condizione del futuro sapendo che oggi il presente ci offre condizioni favorevoli per mettere in pratica queste azioni.

In questo contesto di operatività si inserisce l’accordo che stiamo ricercando con Lipu e Touring Club, (in fase di definizione), e che ha visto positivi risultati con il progetto “andar per valli” e per una collaborazione futura capace di concretizzare, nelle nostre speranze e le aspettative dei comuni e degli operatori del territorio, il grande lavoro di analisi e di ricerca, sviluppato attraverso la cooperazione di Bolzano e le Università dell’Insubria e del Politecnico di Milano.

Così come l’idea che vede comunità montana farsi promotrice di un progetto di coordinamento dello sviluppo territoriale che sappia, in una visione di insieme di tutto il territorio, lacuale, montano e vallivo, intercettare le necessarie risorse e coordinare, non sostituire come qualcuno pensa, le realtà del territorio, in alcuni casi già presenti con gli uffici turistici o con gli info point, per mettere in rete ed estendere, anche fuori dai nostri confini, la dimensione dell’offerta e dare reale e concreta possibilità di sviluppo al nostro territorio, in cui noi viviamo quotidianamente la nostra vita, nella speranza di un positivo futuro che dia anche ragioni economiche di permanenza, per i nostri figli e nipoti.”

Gianpietro Ballardin
Assessore Ecologia Ambiente Turismo della CMVV

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