Covid, in Lombardia salta la prima testa: quella del DG della sanità Cajazzo. Promosso Trivelli

MILANO – Cambio della guardia al vertice della sanità lombarda: il direttore generale Luigi Cajazzo viene rimosso dall’incarico, a quanto pare per assumere il ruolo di vicesegretario generale di Palazzo Lombardia, e viene rimpiazzato da Marco Trivelli, attualmente alla guida degli Spedali Civili di Brescia. Con l’emergenza Coronavirus che ormai sembra, almeno per ora, sotto controllo, salta la testa della direzione generale welfare di Regione Lombardia, da settimane al centro di molte critiche (e di varie inchieste) per la gestione della pandemia.

Lo scoop del Corriere

Il cambio al vertice è stato svelato nell’edizione di questa mattina, 10 giugno, del Corriere della Sera. Luigi Cajazzo, l’ex poliziotto della squadra Mobile di Lecco (e già Dg dell’Istituto dei Tumori) che siede sulla poltrona di direttore generale dal maggio del 2018, viene destinato ad altro incarico, quello di vice segretario generale della Regione con delega all’integrazione sociosanitaria. Alla guida della potentissima DG Welfare arriverà, dal 18 giugno, Marco Trivelli, 56 anni, manager storico della sanità Lombarda, oggi a Brescia dopo aver diretto il Niguarda. Si tratta di un manager cresciuto alla scuola di Carlo Lucchina, storico Dg, di area “Cielle”, della sanità regionale ai tempi della presidenza di Roberto Formigoni. Un ritorno al passato, insomma. Per avviare quel cambio di passo da più parti sollecitato per un sistema sanitario di cui la pandemia ha evidenziato anche difetti e difficoltà. Politicamente, se pensiamo alla famosa “mappa” delle direzioni generali della sanità con le bandierine di partito, si tratta di un passaggio di consegne tra due manager considerati in quota Forza Italia, anche se provenienti da “correnti” diverse.

Il destino di Cajazzo

Stando a quanto riferisce l’Ansa, «da ambienti vicini al dg trapela “soddisfazione per il delicato e autorevole incarico che gli è stato offerto, segno del riconoscimento per quanto sin qui fatto, con professionalità e spirito di abnegazione encomiabile”». Non si tratterebbe quindi di un allontanamento «ma di una promozione» del manager destinato a diventare vicesegretario generale di Regione Lombardia, con il compito di «ridisegnare il sistema sanitario lombardo territoriale». Promoveatur ut amoveatur, si usava dire in altre ere della politica. Se sia così, oppure se la promozione di Cajazzo sia veramente un premio rispetto al lavoro svolto in questi mesi di emergenza, lo scopriremo solo dalle prossime mosse che si compiranno a Palazzo Lombardia. Dove nel mirino c’è il numero uno della sanità, l’assessore (forzista) al welfare Giulio Gallera, nei giorni scorsi, non a caso, criticato dal presidente (leghista) della commissione sanità Emanuele Monti.

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