Ellen Van Dijk: “Aspetto un bimbo, ma il prossimo anno torno. Per le Olimpiadi”

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“Questo grande desiderio che si avvera, mi sembra ancora un po’ irreale…” Con queste parole Ellen Van Dijk, campionessa del mondo a cronometro, annuncia di essere in attesa del suo primo figlio e che quindi salterà la stagione agonistica 2023, prima di tornare a gareggiare nel 2024 con la Trek-Segafredo.

«Io e Benjamin siamo super entusiasti di condividere la notizia che aspettiamo il nostro primo figlio per il mese di settembre. È sempre stato nostro desiderio creare una famiglia, quindi… siamo felicissimi».

Van Dijk è reduce da un 2022 straordinario durante il quale ha vinto, tra l’altro, il suo terzo titolo mondiale a cronometro e ha stabilito il nuovo record dell’ora UCI. «Insieme al Team e al supporto incrollabile di Benjamin, ho raggiunto i miei più grandi obiettivi negli ultimi due anni. Quando sono iniziate le discussioni sull’estensione del mio contratto lo scorso anno, abbiamo parlato delle mie ambizioni apparentemente contrastanti: voglio vincere una medaglia alle Olimpiadi del 2024, ma vorrei anche mettere su famiglia. Il Team è stato subito aperto a entrambi gli scenari e questo è stato incredibilmente importante. Certo, è un peccato non correre quest’anno, non vedevo l’ora di pedalare con la mia Speed Concept supersonica e di indossare la maglia iridata al Tour de France Femmes e alla Vuelta, ma non puoi avere tutto. Sarà anche strano non difendere il mio titolo mondiale, ma penso che a settembre la mia mente sarà completamente altrove».

Van Dijk ha scoperto di essere incinta mentre si allenava con la squadra a gennaio e la notizia è stata accolta con un’ondata di amore e sostegno da parte di tutti quelli con cui ha parlato. «Ovviamente, la gravidanza non è qualcosa che puoi pianificare completamente, in particolare per una atleta d’élite che, come nel mio caso, non ha sempre un ciclo regolare. Proprio per questo mi sento ancora più fortunata ad essere rimasta incinta. Ho fatto il test e ho scoperto di essere incinta quando ero al training camp: dopo Benjamin, Manuel [Rodriguez, Dottore] e Josu [Larrazabal, Performance Manager] sono stati i primi a cui ho dato la notizia. Erano super entusiasti per noi e ci hanno dato il loro pieno supporto. Poco dopo ho chiamato Ina [Teutenberg, direttore sportivo], che era in Australia in quel momento, e anche lei è stata incredibilmente solidale e felice per noi. Tutti hanno reagito in modo super positivo e non potrei desiderare un ambiente migliore in cui trovarmi».

Van Dijk tornerà a correre con Trek-Segafredo nel 2024 con un obiettivo chiaro in mente: «Ho sicuramente degli affari in sospeso con le Olimpiadi. Nel 2016 sono caduta nella cronometro e ho concluso con un deludente quarto posto, poi non sono stata selezionata per andare a Tokyo quindi, insieme a Benjamin e Josu, abbiamo già iniziato a fare un piano per il mio ritorno a Parigi 2024. Non ho guardato oltre, per il momento. Non vediamo davvero l’ora di affrontare questa grande avventura, ma ovviamente non abbiamo idea di come sarà davvero. Tutto ciò che riguarda questa gravidanza è nuovo per me, stanno accadendo molte cose al mio corpo e sto vivendo con entusiasmo ogni cambiamento».

Il congedo di maternità di Van Dijk arriva mentre la sua compagna di squadra Lizzie Deignan si prepara a tornare alle corse dopo la nascita del suo secondo figlio. La campionessa olandese attribuisce a Trek il merito di aver aperto la strada nel consentire a entrambe le donne di combinare la vita familiare con una carriera professionale. «Avere Lizzie nel Team significa molto per me. È un modello e vederla fare quello che fa è molto stimolante. Lizzie e Phil hanno dimostrato che è possibile avere una famiglia e tornare a correre con successo. Sono sicura che le chiederò anche consigli di tanto in tanto. Avere il pieno supporto di Trek è qualcosa di speciale e questa società rappresenta davvero un punto di svolta nel ciclismo femminile. Avere la possibilità di rimanere incinta durante la carriera dovrebbe essere un diritto, ma prima non lo era nel nostro sport. Tuttavia, grazie a Trek, altre squadre hanno seguito l’esempio del sostegno alla gravidanza e questo alla fine l’ha portato a diventare anche una regola dell’UCI».

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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