Extralberghiero, in provincia di Varese 1500 strutture. «Ma nessuno ci sostiene»

VARESEQuasi 1500 realtà, per un totale di circa 17mila posti letto. Sono i dati aggiornati del settore extralberghiero in provincia di Varese, che supera il settore alberghiero sia per quantità di strutture (10 volte tanto) che per posti totali. Ma nonostante i numeri importanti mancano incentivi e aiuti per i gestori da parte delle istituzioni: è quanto denuncia il presidente di BBVarese Alfredo Dal Ferro, in attesa delle nuove regole a livello nazionale.

I numeri

Nel post Covid si consolida sempre di più il rapporto numerico di 1 a 10 tra alberghiero ed extralberghiero in Lombardia, con 2792 strutture a livello regionale per la prima categoria e oltre 36mila per la seconda. Scendendo nel dettaglio della provincia di Varese dal database regionale aggiornato allo scorso 17 aprile emerge lo stesso rapporto di forza tra i due settori. Le strutture alberghiere nel Varesotto sono 136, e rappresentano l’8,37% del totale, con 6176 camere e 12180 posti letto. Le strutture extralberghiere invece sono 1488 (il 91,63% del totale), con 4046 camere e 16975 posti letto.

Le tipologie dell’extralberghiero nel Varesotto

  • 877 case vacanze
  • 276 locazioni
  • 219 bed & breakfast
  • 15 campeggi
  • 48 foresterie
  • 16 locande
  • 5 ostelli della gioventù
  • 4 case per ferie (alcune trasformate in hotel 4 stelle)

«Nessun aiuto»

Non consumano nuovo suolo, incentivano l’economia locale, aiutano i redditi bassi, fanno ristrutturazioni di immobili vetusti, sono presenti anche nei centri più piccoli. Sono questi alcuni dei pregi delle strutture extralberghiere elencati da Alfredo Dal Ferro, presidente dell’associazione BBVarese, che a fronte dell’importante servizio offerto dalla categoria lamenta una scarsa considerazione da parte delle istituzioni. «Purtroppo nessuno sponsorizza i nostri grandi numeri: nessun aiuto durante il Covid e nessuna possibilità di partecipare ai bandi statali, regionali ed europei. I governi statali e regionali, gli enti che incentivano il turismo e Unioncamere non fanno nulla per questo settore che cresce da oltre 10 anni. Gli organi di controllo invece di cercare gli abusivi totali e parziali vanno solo nelle strutture regolari». A livello locale va invece sottolineata la collaborazione tra l’associazione e i Comuni, come avvenuto ad esempio a Varese e Busto Arsizio, così come la collaborazione con la Camera di Commercio. A breve intanto sono attesi dal Governo i nuovi regolamenti sugli affitti brevi, che però non dovrebbero toccare per il momento il turismo varesino, che nonostante la crescita degli ultimi anni è ancora lontano dai numeri “monstre” delle principali città d’arte italiane.