Fagnano, l’amazzone Elena Catelli decide e “stoppa” i colonnelli di Forza Italia

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FAGNANO OLONA – Amazzoni contro colonnelli. Giocano nella stessa squadra, anche se indossano maglie differenti, tanto che la giunta di Fagnano promette di nascere sotto una stella piuttosto bellicosa. In senso figurato, sia chiaro. Da una lato il sindaco Elena Catelli, che ha chiamato al suo fianco Piera Stevenazzi e fatto sapere, a quanto si dice, che “i nomi della giunta li decido io” e dall’altro i capataz locali di Forza Italia che, forti dei voti di preferenza, chiedono di poter tradurre il consenso in assessorati e posti.

Il centrodestra, che ha messo in bacheca una vittoria schiacciante, e con un accordo sulla squadra di governo, messo a punto in campagna elettorale, potrebbe davvero chiudere la partita in quattro e quattro otto. In maniera del tutto serena e iniziare a far girare la macchina amministrativa che ha cambiato trazione politica. Del resto il quadro venuto fuori dalla preferenze è piuttosto chiaro sui chi pesa e chi no. Su chi ha il consenso della gente e chi invece non ha incassato la fiducia (o ne ha incassata non a sufficienza). Basterebbe seguire il verdetto dei fagnanesi alla lettera per mettere lì i cinque assessori. Ma in politica due più due non fa sempre quattro.

I conti senza l’oste

I conti senza l’oste. Secondo i calcoli pre elettorali, Forza Italia avrebbe dovuto portare 7 consiglieri al Castello. Alla fine però la truppa azzurra è di 5. Anzi, forse 4, perché nel partito non tutti hanno apprezzato l’avvicinamento troppo smaccato di Piera Stevenazzi, candidata in quota forzista, al sindaco Catelli. La quale ha espresso il desiderio di averla al suo fianco come vice. E sempre alla Stevenazzi, c’è chi imputa il fatto di non aver fatto funzionare il ticket elettorale, come invece altri candidati sono riusciti a fare. Vedi la coppia Bossi – Callini, che ha viaggiato a meraviglia consegnando lo scettro di mister preferenze proprio al segretario cittadino della Lega. In casa azzurra invece il duo elettorale Stevenazzi – Saporiti è “scoppiato”. Tanto che a somme tirate Angelo Saporiti, considerato all’interno del gruppo il “ministro degli esteri”, l’uomo delle trattative interne ed esterne al partito è rimasto a piedi. Come anche Luciano Almasio.

C’è chi pensa e c’è chi fa

Il sindaco ora deve stringere per trovare la quadra e la squadra. Ma la febbre, a quanto si dice, è già piuttosto alta. Lo schema di giunta tracciato prima del voto recitava: 2 assessori ciascuno per Forza Italia e Lega, 1 per Fratelli d’Italia, vicesindaco e presidente del consiglio agli azzurri. Elena Catelli pare che abbia tutte le intenzioni a rispettare quei numeri. Ma a creare il problema sono i nomi: quelli del sindaco non sono quelli che hanno in mente i forzisti. E mentre il tira e molla è appena iniziato, c’è chi ancora pensa (ma pare fuori dai giochi) di essere in partita.

Ma andiamo con ordine e vediamo la giunta seconda il sindaco.

Dato ormai per certo che Catelli porrà sul tavolo come vice il nome di Stevenazzi, “vendendola” come Forza Italia, il secondo assessore forzista potrebbe essere un esterno. Nessun problema in Lega: Fausto Bossi è sicuro di un posto l’altro potrebbe essere proprio Marco Farè (altro esterno), accantonato come possibile vicesindaco, ma che potrebbe tornare utile ai Lavori Pubblici. Ma anche per “dare una mano” all’Urbanistica, delega che potrebbe restare nelle mani del primo cittadino. Con il quinto assessore l’amazzone del Castello si prende due piccioni con una fava: il nome è quello di Claudia Guaglianone, che mette così la bandierina sia come quota rosa, sia come fratelli d’Italia. E infine il dolcetto a Giacomo Navarra: presidente del consiglio. Con Gabriele Moltrasi, che qualcuno ha battezzato “sindaco di Bergoro” poiché il più votato nella frazione fagnanese, che resterebbe a bocca asciutta. Putiferio!

Colonnelli e i piani di guerra

Si dice che a Giacomo Navarra il fatto di non essere leader fagnanese nelle preferenze abbia bruciato parecchio. A conti fatti però lo storico esponente berlusconiano ha portato tanta acqua al mulino del centrodestra e ora farà valere in sede di trattativa sia i 212 voti incassati, sia l’accordo. Il ragionamento del dottore è molto semplice: “A noi spettano 2 assessori, il vicesindaco e il presidente del consiglio? Bene, i nomi però li facciamo noi”. E sono: Navarra assessore e vicesindaco, Piera Stevenazzi e Gabriele Moltrasi assessori e Alessio Mannino alla presidenza dell’assise civica. Insomma una proposta che per Elena Catelli sarà “irricevibile”, poiché su alcuni nomi forzisti l’allora candidata sindaco aveva già fatto la guerra per tenerli ai margini. Figuriamoci se ora accetterà di averli in squadra senza battere ciglio e almeno provare a limare, mettere paletti e spuntare gli artigli. Insomma un bel match. Appena iniziato, ma già piuttosto hot.

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