Tv e libertà, a Fagnano il docufilm su Antenna 3 racconta il sogno di Renzo Villa

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FAGNANO OLONA – «Il successo che Antenna 3 conquistò è dovuto alla capacità del suo creatore Renzo Villa, fantasioso ma concreto, di concedere sempre carta bianca: la sua idea era di essere totalmente liberi. Allo stesso tempo aveva sempre tutto sotto controllo, non c’era cosa che non sapesse». La storia dell’emittente televisiva nata a Legnano nel 1977, catalizzatrice della battaglia contro il monopolio Rai e protagonista dell’epopea delle tv locali, è stata raccontata ieri, venerdì 10 dicembre, a Fagnano con il documentario “Via per Busto 15”, primo evento post pandemia del Comune organizzato in collaborazione con il regista Filippo D’Angelo.

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Condivisione, supervisione e identità

Come ha ricordato Veronica Deriu, giornalista del quotidiano “La Prealpina” che ha moderato il dibattito seguito alla proiezione, un altro tratto di Villa era la capacità di infondere fiducia nelle persone: «Ripeteva: “Tu puoi farcela”. Sapeva tirare fuori il meglio da tutti quelli che incontrava». Secondo Angelo Costanza, ex responsabile commerciale di Antenna 3, fu proprio «quell’unione di condivisione e supervisione – e identità – a far sì che, partendo dalla piccola sede di Telealtomilanese la rete in poco tempo si potesse espandere a quello che all’epoca era il più grande centro televisivo in Europa». Lasciando un impatto profondo nell’immaginario collettivo, come dimostrano le domande ricorrenti sulla sorte dei capannoni che lo ospitavano, o le richieste di recupero di spezzoni indirizzate a Wally Villa Giambelli: nelle parole di Deriu, «rimane una fabbrica dei sogni, da tutelare».

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Un momento irripetibile

Con il documentario firmato da Marco Pugno insieme alla moglie di Villa e alla figlia Roberta si è ripercorso un momento pionieristico e irripetibile della televisione italiana, che dopo Telebiella e Telealtomilanese, vide affermarsi Antenna 3 attraverso programmi celebri come “La bustarella”, “Circo Pomofiore”, “Non lo sapessi ma lo so”, “Buccia di banana”, “Lo squizzofrenico” e “Bingooo” con il passaggio, tra gli altri, di Amanda Lear, Walter Chiari, Lucio Flauto, Cino Tortorella, il Quartetto Cetra, i Gufi, Gerry Bruno, Ric e Gian, Cochi e Renato, Zuzzurro e Gaspare, Carmen Russo, Giorgio Faletti, Teo Teocoli e Massimo Boldi. «Ogni volta che vedo “Via per Busto 15” sono colpito da particolari nuovi», ha dichiarato Paolo Colombo, esperto di media. «Non solo è importante da un punto di vista storico, mostrando come si è evoluta la società della comunicazione, ma anche da un punto di vista emotivo: per quanto riguarda l’arresto del cofondatore Enzo Tortora, Villa è il primo che non vedo chiamarsi fuori quando un amico finisce in una situazione spiacevole».

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Il no a Berlusconi

“Via per Busto 15 – La tv commerciale è nata qui” è presente anche sull’omonimo sito accompagnato da una ricca documentazione e numerosi extra. «Quello descritto nel filmato è stato anche il momento in cui la tv ha iniziato a costruire dei format, mischiando informazione e intrattenimento o anche per il modo in cui veniva gestita la pubblicità tra sketch, testimonial o televendite», ha aggiunto Paolo Castelli, docente dell’Istituto Antonioni di Busto e coordinatore delle sale di Sguardi d’Essaie. «Il debutto stesso di Antenna 3, con un incontro di boxe che salutava il ritorno di Sandro Mazzinghi, era già un segno di come stava cambiando il modo di raccontare e mettere in scena». Guidato da scelte precise sulla linea da seguire per quello che, nonostante la processione continua di politici, veniva visto come uno strumento di libertà. «Tortora volle sempre essere ligio alle regole delle tv locali», ha sottolineato Costanza. «E Villa rivendicava la sua proprietà: Berlusconi gli chiese di vendere Antenna 3 offrendogli di tutto ma lui rispose sempre no».

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La mostra al Castello

Mentre prosegue il lavoro svolto da Alessandro Di Milia nel trasferire in forma digitale le cinquemila videocassette che formano l’archivio di Antenna 3, il Castello di Fagnano ospiterà in primavera o in estate la mostra “Ti ricordi quella sera?” dedicata all’emittente. Lo ha annunciato l’assessore Beppe Palomba, coinvolto in prima persona: «Non solo ho a casa il microfono utilizzato in trasmissione ma ho anche firmato alcune delle pubblicità che abbiamo visto durante il filmato». D’Angelo, che vanta all’attivo dodici documentari, interrogato su un eventuale opera dedicata all’impatto che l’emittente legnanese ha avuto sul pubblico, ha risposto: «Mi piacerebbe invece realizzarne uno proprio sulla figura di Renzo Villa. Quanto a “Via per Busto 15” è storia vera e propria, che quindi resta per sempre. Ora il mondo contemporaneo è troppo distratto ma penso che tutti questi lavori, che nel mio caso faccio per passione, verranno ripagati nel tempo dai posteri». Il prossimo appuntamento, in compagnia di cinque band, è il 20 gennaio al cinema Nuovo di Varese con la proiezione di “A Seattle postcard” sull’epoca grunge.

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