Emergenza, non c’è più la farina

FIORISCONO I PANETTIERI E I PASTICCERI FAI DA TE. E DAL FORNO DI CASA ESCONO CAPOLAVORI

In molti supermercati non c’è più farina. Ed è un segno (positivo) di questi tempi. Sì, perché non stiamo affatto assistendo all’assalto ai forni di mazoniana memoria, ma semplicemente di un avvicinamento alle buone abitudini di una volta. Siamo onesti, prima del coronavirus, chi si metteva in cucina a preparare il pane, le focacce, le torte della nonna, i biscotti? Siamo la generazione “esselunga”, cioè quelli del tutto pronto e subito, quelli del banco gastronomia, quelli del “basta andare al supermercato”. Torte e affini erano diventati parte di una cultura popolare che se n’è andata con i nostri nonni.

Il coronavirus ci sta facendo invece riscoprire quel passato dimenticato. I nostri lettori si scambiano foto e consigli su come preparare al meglio i prodotti da forno. E non sono solo le donne a dilettarsi. Molti uomini stanno scoprendo la vocazione del fornaio. Ci segnalano, ad esempio, che è praticamente impossibile imbroccare al primo colpo la cottura del pane. Le ricette girano su internet, questo è chiaro, ma poi i modi di lavorazione e soprattutto i tempi di cottura dipendono da variabili molto complesse, paragonabili – forse – a quelle che alimentano l’inspiegabile andamento della pandemia. Per fortuna sulle ricette di preparazione del pane non imperversano virologi, infettivologi, epidemiologi, oguno dei quali sostiene teorie in aperto conflitto con quelle dei colleghi, producendo una delle più tragiche confusioni globali della storia dei social. Pensate solo a tutto quello che ci hanno detto sui tempi di sopravvivenza del virus (siamo passati da virologi che sostengono due ore a chi dice che sopravvive 3 settimane), sulle temperature che il virus sopporta e mal sopporta (ne abbiamo sentite di tutti i colori dagli “esperti”, perfino che muore a 25 gradi… e quindi nessuno si dovrebbe infettare considerato che la temperatura corporea è 36,5), sulla distanza da rispettare (da un metro – divenuto legge nazionale – a 3 metri e oltre). Sarebbe meglio per tutti se invece di fare video e rilasciare interviste, molti “esperti” si dilettassero a cucinare torte e biscotti (ma forse verrebbero male anche quelli).

Comunque sul pane c’è molta meno confusione: l’idea che circola è “provate un po’ di volte e vedrete che alla terza o alla quarta sfornerete un capolavoro”. Un metodo empirico che andrebbe applicato anche da chi si sta occupando del covid-19. Il problema è che i novelli panettieri e pasticceri hanno fatto incetta di farina e sugli scaffali non ce n’è più. “Mai venduta così tanta farina” confida il proprietario di un Carrefour Express di Gallarate. “Ma il problema è il lievito: comincia a scarseggiare anche quello e senza lievito sono guai seri”. In cucina ovviamente.

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