Farmacie a Busto, Speroni contro M5S: «No per partito preso. Ragionano come Di Maio»

BUSTO ARSIZIO – Caso farmacie, la Lega contro il Movimento 5 Stelle: «Dicono “no” per partito preso senza nemmeno valutare la proposta fatta da Agesp. Un approccio che risponde alla logica del loro capo Di Maio». Il segretario cittadino del Carroccio, Francesco Enrico Speroni, torna sulla prospettata “rivoluzione” del settore farmacie, messa sul tavolo da Agesp Attività Strumentali con la proposta di aprire una nuova farmacia nel complesso commerciale e dell’intrattenimento che sta per sorgere nell’area Mizar di Beata Giuliana, dismettendo i due attuali esercizi di Sacconago (da cedere ad un privato) e di Santa Croce (da chiudere). E sferra un attacco ai “grillini” che hanno bocciato l’ipotesi di Agesp, “salvando” stavolta il PD, che con una mozione, «sebbene un po’ strumentale», punta a portare il tema in consiglio comunale.

Le risposte ai 5 Stelle

«Innanzitutto non mi sono inventato io l’autonomia di Agesp, ma è scritta nello statuto – la replica del leghista Speroni al M5S – se a loro non piace, propongano nelle vie dovute una modifica dello statuto. In secondo luogo, non si sta parlando di un’azione operativa della società, ma semplicemente di un’idea, una proposta, che logicamente viene discussa. Anziché dire subito di no, andrebbe approfondita ed esaminata, per capirne la fattibilità o meno. I 5 Stelle hanno avuto un approccio negativo a prescindere, ma visto che il loro capo è Di Maio – sarebbe Crimi ma in TV non si vede mai, si vede solo di Maio – vista la testa che hanno, la logica poi è sempre quella». Insomma, per Speroni i 5 Stelle sarebbero il partito del “no” a prescindere.

«No per partito preso?»

Entrando nel merito delle osservazioni fatte a partire dai bilanci di Agesp Attività Strumentali, Speroni ribadisce che alla base della proposta sulle farmacie «non si parla di redditività ma di opportunità di dare un servizio migliore. Abbiamo assistito anche a trasferimenti di sportelli bancari e uffici postali, che sono strutture al servizio del pubblico. Ma sono tutte cose da valutare, è semplicemente una proposta, e pensavo ci potesse essere un approccio non così negativo per partito preso ma una richiesta di chiarimenti, di vedere i bilanci, di conoscere le motivazioni, di aprire una discussione in commissione. Come ha fatto il PD, che ha presentato una mozione forse un po’ strumentale ma fa parte della politica, ma almeno se ne discute». Un invito che Speroni rinnova a tutti coloro che stanno criticando l’ipotesi avanzata da Agesp: «È un’idea supportata da uno studio. Ecco, penso che questo studio nessuno abbia avuto voglia di guardarlo».

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