Dalla fiabe a Call of Duty: Unison rompe l’isolamento dei minori con lo smartphone

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GALLARATE – Sono migliaia i minori in carico ai servizi sociali, come bambini diversamente abili o colpiti dallo spettro autistico, che con la chiusura delle scuole si sono trovati in difficoltà, insieme alle loro famiglie, rischiando la marginalità o la solitudine. Per 770 di loro Unison, consorzio di cooperative sociali attivo tra Varese, Milano e Como nei servizi educativi, ha sperimentato nuove soluzioni con il coinvolgimento di 250 operatori. Si tratta di gesti di cura educativa in tempi di distanza sociale: attività ricreative digitali per contrastare, grazie all’utilizzo di un semplice smartphone, i disagi legati all’isolamento.

A rischio chi già vive situazioni di vulnerabilità

Come ha ricordato Unison, nel corso dell’emergenza coronavirus, in cui le disposizioni ministeriali e regionali impongono l’isolamento, «si corre il rischio di veder aumentare il livello di esclusione sociale di bambini e nuclei familiari che già vivono situazioni di vulnerabilità. Alcuni dei minori in carico ai servizi vivono in situazioni di povertà educativa, trascuratezza o conflittualità tra gli adulti: la convivenza forzata non può che compromettere ulteriormente la loro condizione. Sono inoltre in forte situazione di vulnerabilità i disabili, che già hanno difficoltà relazionali e cognitive e rischiano, se privati dalla possibilità di andare a scuola e svolgere attività educative e rieducative, motorie o aggregative, di trovarsi in una posizione di estrema marginalità e isolamento. È perciò fondamentale non interrompere gli interventi di supporto educativo, cercando di sostituire temporaneamente la presenza fisica dell’educatore con una presenza virtuale».

In sintonia con i codici e i linguaggi dei minori

Da molti anni Unison, attraverso gli operatori della consorziata Logos, investe nello sviluppo e nella ricerca pedagogica, cercando di essere sempre in sintonia con i codici e i linguaggi dei minori, che oggi sono soprattutto quelli digitali; ha investito risorse nell’aggiornamento e nella formazione sui temi della cyberpedagogia e ha dimestichezza con tutti i social media e i canali comunicativi virtuali utilizzati da preadolescenti e adolescenti. I suoi staff e personale sono quindi in grado di «sfruttare appieno le potenzialità della rete digitale come risorsa concreta per coltivare e sviluppare la relazione con i minori in carico, contribuendo a non trasformare l’isolamento in abbandono e ad alleggerire la tensione che le famiglie vivono in questo drammatico momento storico». Ogni attività proposta può essere realizzata con uno smartphone, il che consente di raggiungere ciascuna di loro.

Materiali di riciclo e dadi raccontastorie

Le esperienze più significative hanno visto la creazione, da parte degli educatori, di canali YouTube per attività fino motorie e proposte di ricette (Magnago) o, nel caso di un asilo nido (Vanzaghello), per ricostruire a casa i diversi momenti della giornata, offrendo così una continuità in vista del ritorno. Le videochiamate hanno consentito di realizzare, incontri protetti con laboratori in casi di fragilità familiare (Sesto Calende/Angera/Vergiate/Golasecca) ma anche sostegno scolastico e attività di gruppo (Arconate, Buscate, Magnago, Vanzaghello). Le attività svolte hanno spaziato dalla realizzazione di fiabe (Cardano al Campo) e costruzioni con l’uso di materiali di riciclo (Arconate) ai dadi raccontastorie (Arsago Seprio) e alla versione mobile del videogame Call of Duty (Ferno). Per i servizi di doposcuola gli educatori Unison/Logos hanno inoltre raggiunto digitalmente oltre 260 famiglie (Golasecca, Taino, Valganna) organizzando spazi e occasioni di divertimento e alleggerimento nella gestione dei bambini.

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