L’inaugurazione: i capolavori della fiber art glorificano la storia tessile di Busto

mostra fibert art

BUSTO ARSIZIO – La “benedizione” del governatore della Regione Attilio Fontana, «perché questa mostra glorifica la storia del tessile di Busto Arsizio»; le parole della nipote dell’artista Lai, Maria Sofia Pisu, che sfruttando una fiaba ha sottolineato che il telaio è la genesi di tutto: della storia, della cultura, della scrittura e della parola e dell’arte e la commozione di Luigi Giavini, storico bustocco e cultore del tessile e della sua tradizione. Tutto questo ha fatto dell’inaugurazione di “Capolavori di fiber art italiana” il perfetto preludio all’apertura di quella che in molti, presenti questa sera, sabato 2 febbraio, al Museo del tessile di Busto Arsizio, hanno definito una grande (per valore e bellezza) mostra.

Sala piena come nelle grandi occasioni

C’erano il governatore della Lombardia Attilio Fontana e il sindaco Emanuele Antonelli. Ma anche il consigliere regionale Angelo Palumbo, molti consiglieri comunali e assessori. Di Busto e dalle città vicine: Gianni Bettoni da Castellanza e Isabella Peroni da Gallarate. C’era gran parte del mondo della cultura bustocca e i rappresentanti della Fondazione Bortolaso Totaro Sponga, Paola Re e Chiara Anzani, rispettivamente presidente e vicepresidente. C’erano gli imprenditori bustocchi, ricordati dall’assessore alla Cultura di Busto Manuela Maffioli, «perché senza di loro questa mostra non saremmo riusciti a portarla qui, nella città che era ed è la Busto del tessile». E c’erano anche i dipendenti comunali del settore Cultura. In due parole c’era il «sistema Busto». Che ha riempito la sala conferenze del Museo del Tessile per ascoltare prima le parole e poi vedere le opere, perle, anzi fili di rara bellezza, pensate e uscite dall’anima e dalle mani di Maria Lai, esponente di fama mondiale della fiber art e di Franca Sonnino, artista e amica proprio della Lai.

Le parole

«Questo è il secondo appuntamento a Busto con l’arte tessile dopo il successo dell’anno scorso – ha detto Manuela Maffioli – un’arte che ha prepotentemente, ma in modo estremamente raffinato, rianimato il Museo del tessile e che in questo luogo ha trovato la sua casa ideale. Che inoltre offre a Busto la possibilità di ammirare le opere di due tra le più grandi artisti della fiber art. Tutto questo grazie al sistema Busto, che si è mosso per fare cultura con la C maiuscola».

Il governatore della Lombardia Fontana ha invece sottolineato il il fascino «di questo luogo, il Museo del tessile che rappresenta la storia della città e di un territorio. Questa mostra è un’intuizione geniale perché glorifica Busto, la sua storia e il tessile, uno dei motivi per il quale la città è famosa in tutto il mondo».

Della bellezza della città, della calorosa accoglienza e della gioia di «vedere qui le opere di Maria e di Franca, esposte in quella che è la cattedrale del tessile» ha parlato Maria Sofia Pisu, la quale in chiusura del suo intervento, riannodando cultura, storia e tessile ha saputo cogliere il cuore della mostra e commuovere Giavini. Tanto che lo storico ha sciolto la sua commozione in un abbraccio spontaneo alla nipote dell’artista.

E le parole di Maria Sofia Pisu hanno anche sorpreso il sindaco Emanuele Antonelli, il quale ha detto di voler «una mostra di questo livello ogni settimana, perché porta gente da fuori, la quale venendo a Busto riesce a cogliere il bello di questa città che spesso sfugge proprio a chi invece dovrebbe apprezzarla perché ci vive ogni giorno. Ecco sono orgoglioso come sindaco di avere qui questa mostra così importante».

E dopo gli interventi istituzionali le parole hanno lasciato lo spazio alle emozioni che la mostra, dopo il canonico taglio del nastro, ha regalato ai primi visitatori.

fiber art busto – MALPENSA24