Forza Italia compatta, Più Fagnano divisa. Per il sindaco Catelli è tempo di scegliere

fagnano giunta e mister x

FAGNANO OLONA – Forza Italia compatta e Più Fagnano spaccata. Situazione delicata al Castello, tanto più che l’annunciato (e mai compiuto fino a ora) rimpasto torna ad agitare l’intera maggioranza. E in particolare i berlusconiani che sulla rimodulazione della giunta stanno giocando una doppia partita: difendere l’assessore Moltrasi, che le voci lo battezzano come “in odore di taglio” e mettere sul tavolo il nome di un forzista fagnanese.

Prima i fagnanesi

Lo slogan che piace tanto ai leghista (prima i fagnanesi) questa volta calza a pennello per descrivere la posizione politica di Forza Italia in vista del rimpasto di giunta. I desiderata del sindaco, non è certo un segreto, sono quelli di mettere in giunta forze fresche, in grado di marcare il cambio di passo ma esterni. Ovvero Elena Catelli andrà a pescare fuori Fagnano i nuovi assessori.

Su posizioni diametralmente opposte c’è il gruppo di Forza Italia, che da sempre sostiene di avere in pancia nomi e competenze che fanno al caso del sindaco e che hanno già messo il veto a livello locale e provinciale su qualsiasi scelta esterna. Posizione che i berlusconiani hanno confermato anche in una riunione che si è tenuta nel fine settimana trascorso. Tanto che qualche azzurro si lascia scappare un: “Ormai è quasi inutile che il responsabile degli enti locali Piero Galparoli venga a Fagnano. Noi la decisione l’abbiamo presa. Non ci spostiamo”.

Insomma, il sindaco non si piega. Forza Italia neppure. E la maggioranza di Più Fagnano, più che rimpastarsi rischia di impastarsi. E spezzarsi. La frattura interna, più passano i giorni, più diventa insanabile. Sia sotto il profilo politico, sia sotto l’aspetto dei rapporti personali ormai deteriorati.

Decide ma non comanda

C’è una frase, buttata lì nelle discussioni del dopo consiglio, che raffigura in maniera plastica la situazione che si sta consumando all’interno di Più Fagnano: “Da stasera – ha commentato qualcuno sotto gli archi del cortile del Castello – il sindaco può fare ciò che vuole. Ma ha finito di comandare“. Parole che, seppur in maniera grezza, sembrano fotografare l’alta tensione che serpeggia in Più Fagnano, sempre più una polveriera. Tanto più che, a mettere pepe sull’intero contesto, che avrebbe bisogno più di acqua che di benzina, sta arrivando al pettina il nodo del rimpasto. Operazione che Elena Catelli ha deciso di portare a termine a breve. Forse già entro il consiglio del 27 febbraio, dove presentarsi con la squadra rinnovata avrebbe davvero il significato di una ripartenza. Ma in ballo c’è il futuro del mandato.

Assessori in uscita

Nei programmi del sindaco Catelli i cambi in giunta dovrebbero essere tre: due immediati e un terzo da maneggiare con cura nel proseguo del mandato. I bookmaker, se potessero scommettere sulle teste pronte a cadere nella giunta del Castello, punterebbero sull’assessore al Bilancio Monica Conte (addio quasi certo) e sul forzista Gabriele Moltrasi (da giorni circolano voci sul suo taglio), al quale, se così fosse, non sarebbe bastato rispettare il silenzio imposto dal sindaco al consiglio delle minoranze per avere salva la poltrona da assessore.

Un cambio, sempre secondo lo schema Catelli, che non andrebbe a scompaginare gli equilibri politici di giunta: Forza Italia avrebbe comunque 2 assessori in quota, ovvero Piera Stevenazzi (che però il partito dei berlusconiani non riconosce come tale e, sotto sotto vorrebbe anche tagliare) e il sostituto di Moltrasi (il cui nome è ancora un’ipotesi sulla quale si continua a ragionare) e che, nelle volontà del sindaco, non verrà pescato nel gruppo dei berlusconiani fagnanesi. Se così fosse gli azzurri fagnanesi verrebbero di fatto impacchettati.

Ma il gruppo forzista di Fagnano ha già fatto sapere di non voler ingoiare il boccone, ovvero “il piano del sindaco”. Il motivo? “Semplice – dicono in poche parole gli azzurri – abbiamo al nostro interno risorse umane e competenze da mettere a disposizione. Il sindaco ci dica le delega che vuole affidarci e noi gli presenteremo i nomi. Del resto abbiamo dimostrato di voler continuare a sostenere questa maggioranza anche durante l’ultimo consiglio. Non possiamo però continuare ad accettare una situazione fatta di ricatti e imposizioni, atteggiamento che sta sollevando dubbi e perplessità anche tra i leghisti e il resto della maggioranza“.

Un piccolo Vietnam

Insomma una bella patata bollente. Che passa, ora nelle mani del primo cittadino, ora in quelle di Forza Italia, ora ai livelli provinciali. I quali temono di trovare a Fagnano un piccolo Vietnam, pericoloso per l’armata di centrodestra in tempi di tavoli politici sui quali si  programmano le alleanze in vista delle prossime elezioni comunali. Insomma un problema più da tenere sotto il tappeto che tentare di risolvere. E forse anche per questo i livelli provinciali non hanno ancora piantato le tende al Castello, ma cercano di trovare un equilibrio maneggiando, a distanza e con cura, una situazione davvero esplosiva.

forza italia più fagnano sindaco – MALPENSA24