Gallarate, Cassani: «Farò scelte dolorose ma necessarie». Assessori FI a rischio

gallarate cassani assessori fi consiglio

GALLARATE – «Farò scelte dolorose, sotto il profilo personale, ma necessarie». Cos’abbia voluto dire questa sera, 29 maggio, il sindaco Andrea Cassani (Lega) in consiglio comunale – il primo dopo lo scandalo giudiziario che ha portato in carcere l’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone e il plenipotenziario di Forza Italia Nino Caianiello – probabilmente lo si scoprirà nei prossimi giorni.

Gli assessori a rischio

L’enigmatico messaggio di Cassani lascia presagire che ritirerà le deleghe di uno o di entrambi gli assessori di Forza Italia (Moreno Carù e Isabella Peroni). E’ un’ipotesi, al momento, perché il primo cittadino di proposito non ha voluto essere pubblicamente chiaro sulle scelte che adotterà.  Però ha detto: «Nessun assessore si senta al sicuro al suo posto». Ma allo stesso tempo ha chiesto a Forza Italia di non votare la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. «Da ora in poi deciderò ancora di più con la mia testa, ma è arrivato il momento di dimostrarmi di fidarvi di me». Cassani dunque non molla («Sono incazzato, ma vado avanti finché riuscirò»), ma se sarà la maggioranza a mandarlo a casa lui ha già deciso: «Sarò il primo candidato sindaco». Il suo partito è con lui: lo ha detto Stefano Deligios prima e Corrado Canziani poco dopo.

Buona commedia a tutti

Davanti a una sala consigliare strapiena e presidiata dalle forze dell’ordine, il dibattito è iniziato con le dichiarazioni di Peroni: «Vado avanti con orgoglio, anche io ho voglia di verità». Ma gli animi li ha scaldati subito dopo l’assessore Paolo Bonicalzi (Lega): «Buona commedia a tutti». Mugugni dal pubblico. «Probabilmente crede di essere a scuola di teatro, invece siamo in una serata di grande imbarazzo per la città», gli ha risposto dai banchi di minoranza Rocco Longobardi (Gallarate 9.9). Debole il mea culpa di Forza Italia con Aldo Simeoni. Ha parlato di «guerriglia mediatica», ha ricordato che ciascuno è innocente fino al terzo grado di giudizio, si è dissociato pubblicamente da quanto sta emergendo dalle indagini e ha concluso: «Confermiamo sostegno leale al sindaco».

Sistema malato

Luca Carabelli (Gruppo Misto) ha più volte attaccato il sindaco chiedendogli scelte drastiche e immediate: «Andiamo avanti come se nulla fosse successo? Non lo possiamo tollerare». Durissimo l’intervento del Pd con Giovanni Pignataro: «A noi non servono dichiarazioni di pentimento: Gallarate si trova nel momento più buio sotto il profilo etico-morale dal dopoguerra a oggi, ancora peggio di Tangentopoli. Se anche tutti venissero assolti, quanto è scritto nell’ordinanza mostra che esisteva un modo di gestire la cosa pubblica malato in cui si prendevano gli ordini al bar». Infine Città è Vita con Edoardo Guenzani: «Ho simpatia nei confronti del sindaco e non ho mai avuto dubbi sulla sua onestà, ma questo è un problema politico: la sua giunta ha approvato un Pgt con punti oscuri. Non serve avere le mani pulite se si tengono in tasca».

gallarate cassani assessori fi – MALPENSA24