Inclusione senza frontiere, a Gallarate la lingua inglese contro dislessia e Dsa 

Gallarate dislessia progetti includi

GALLARATE – Un progetto lungo quattro anni, mirato a sostenere l’effettiva inclusione scolastica di tutti gli studenti, in particolare di quelli con dislessia e disturbo specifico dell’apprendimento, a partire da un migliore apprendimento delle lingue straniere, ritenute imprescindibili soprattutto per l’inserimento nel mondo del lavoro. Si è concluso ieri 21 aprile “Includi”, un percorso socio-educativo iniziato nel 2019 grazie a un contributo dell’Unione europea da 859mila euro ottenuto dal Comune di Gallarate (ente capofila) attraverso i programmi Interreg Italia-Svizzera

Ottimi risultati 

«Questo progetto educativo e sociale, rivolto ai ragazzi con Dsa che hanno più difficoltà nell’apprendimento della lingua inglese, in quattro anni ha creato un insieme di metodologie studiate e applicate capaci di dare degli ottimi risultati, utili per tutti», ha spiegato ieri nella giornata conclusiva organizzata a Palazzo Broletto (nella foto in alto) l’assessore all’Istruzione Claudia Mazzetti. La componente della giunta Cassani sottolinea la «rete attiva» che il Comune di Gallarate è riuscito a creare coinvolgendo le scuole secondarie di primo e secondo grado della città, la neuropsichiatria della Asst Valle Olona, la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica, Anfass e i partner svizzeri, a partire da Atgabbes.

Inclusione senza frontiere 

Una inclusione senza frontiere, dunque, mirata al raggiungimento degli obiettivi scolastici e formativi delle diverse classi di competenza attraverso quattro azioni. La prima è la promozione della conoscenza dei metodi di insegnamento elaborati a livello internazionale, seguita dalla realizzazione di kit didattici sfruttando le metodologie utilizzate anche all’estero. Il progetto “Includi” ha visto inoltre  l’assistenza nell’informazione e formazione e nel rapporto con gli insegnanti delle scuole secondarie gallaratesi, al fine di diffondere una cultura della didattica maggiormente inclusiva ed efficace. Infine la realizzazione di attività mirate alla creazione di una cultura inclusiva e condivisa all’interno dei diversi istituti scolastici. 

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