Dsa e dislessia: 700 casi nelle scuole di Gallarate. Al via l’inclusione

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GALLARATE – L’inclusività dei ragazzi dislessici è un percorso che parte dalla scuola, ma che deve coinvolgere mondo amministrativo, sanitario e scientifico. È partito ufficialmente il progetto che, da qui ai prossimi tre anni, porterà a migliorare l’inclusione degli studenti dislessici nelle scuole di Gallarate. Oggi lunedì 18 febbraio a Palazzo Borghi si è tenuta la prima riunione operativa: intorno al tavolo tutti i soggetti coinvolti nel progetto denominato “Includi”, premiato dalla Regione Lombardia con un contributo economico complessivo di quasi un milione di euro, 600mila dei quali assegnati all’amministrazione gallaratese.

Progetto Includi

Base del progetto, il cui punto di partenza è l’avviso pubblico dell’accordo di cooperazione Interreg 2014-2020, è un migliore apprendimento delle lingue straniere, ritenute imprescindibili soprattutto per l’inserimento nel mondo del lavoro. La collaborazione tra operatori e insegnanti transfrontalieri, italiani e della Svizzera Italiana, è uno dei fattori cardine di “Includi”: gli esponenti delle associazioni elvetiche, in rappresentanza anche delle istituzioni cantonali, sono stati accolti in municipio dal sindaco Andrea Cassani e dall’assessore alla Pubblica istruzione Isabella Peroni. Oltre a loro anche i delegati dell’Università Cattolica di Milano, delle scuole cittadine (medie e superiori), dell’Asst Valle Olona e di Anfass. Ovvero tutti gli attori protagonisti del progetto che vede il Comune di Gallarate come capofila. Il sindaco, nel rimarcare l’attenzione dell’amministrazione nei confronti della dislessia, si è detto convinto che il percorso di “Includi” porterà «realmente ad aiutare i dislessici con le lingue straniere: l’auspicio è che si dia avvio ad un nuovo metodo che diventi poi prassi». Questo perché i dati parlano di numeri importanti, anche soltanto circoscrivendoli alle scuole gallaratesi coinvolte nel percorso: «La dislessia non è una malattia, ma una realtà che bisogna attenzionare – ha commentato l’assessore Peroni – soprattutto per il mondo degli istituti tecnico professionali, dove i numeri sono alti perché c’è convinzione da parte dei genitori che un liceo sa troppo impegnativo per un ragazzo con Dsa». Le statistiche gallaratesi mostrano infatti una netta prevalenza di frequenza dei ragazzi affetti da Dsa negli istituti tecnici e professionali: 210 quelli che frequentano l’Isisi Ponti e addirittura 252 quelli iscritti al Falcone, contro i 62 del Liceo di viale dei Tigli e gli appena 49 del Gadda Rosselli. Per quanto riguarda le scuole medie, 14 sono distribuiti nelle classi dell’istituto comprensivo De Amicis, 31 alla Dante Alighieri; 29 alle Ponti; 36 alle Gerolamo Cardano. «Siamo certi – ha concluso l’assessore –  che con il progetto che prende avvio oggi raggiungeremo risultati utili ad andare in questa direzione: serve ovviamente l’aiuto e il coinvolgimento di tutti, compreso quello dei genitori. Assieme possiamo superare le attuali difficoltà».

Scambio tra Italia e Svizzera

Tre gli obiettivi principali inseriti nel bando e accolti dalla commissione giudicante, che su 19 domande presentate ha deciso di finanziarne otto. Oltre al migliore apprendimento delle lingue straniere (inglese in primis), figura anche l’inclusione tramite una migliore organizzazione dei servizi sociosanitari e socio-educativi, culturali e ricreativi. Infine, lo scambio di buone pratiche tra il nostro territorio e quello svizzero sul tema di un più efficace coinvolgimento di dislessici e disabili in ambito scolastico, sanitario ed educativo. Per arrivare all’inserimento nel mondo del lavoro senza penalizzazioni per chi è affetto da Dsa.

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