Disturbi dell’apprendimento, a Gallarate il seminario dell’Asst

ASTT adolescenti scuola

GALLARATE – Dislessia, ADHD, disgrafia, così come dipendenze e attacchi di ansia. I disturbi dell’apprendimento e i vari disagi adolescenziali con le conseguenze che questi possono avere sul rendimento scolastico sono stati al centro del seminario interprovinciale (organizzato dall’ASST) fra Varese e Como che ha chiamato, oggi 5 ottobre, dirigenti, docenti, referenti DSA delle scuole e personale clinico a confrontarsi fra loro.

Collaborazione tra insegnanti e medici

Obiettivo, quello di creare innanzitutto una convergenza tra le figure legate alla didattica e quelle dell’ambito clinico nel riconoscere e trattare i disturbi legati all’apprendimento. Un percorso che, ha ricordato Nicoletta Danese, dirigente scolastico del liceo Pascoli-Da Vinci di Gallarate, deve portare ad un servizio per gli studenti del territorio. Punto di partenza comune è quello che i docenti, con tutto il personale scolastico, svolgono un ruolo fondamentale di osservatori verso gli alunni con cui entrano in contatto: loro compito deve essere quello di riconoscere eventuali disagi anche laddove non siano stati precedentemente segnalati, per arrivare, in sinergia con il ragazzo e la famiglia, «ad una didattica che sia flessibile, personalizzata, ma che possa portare agli stessi risultati» afferma Michela Giani, referente bisogni educativi speciali ISIS di Setificio P.Carcano di Como. «Con un lavoro in rete ogni ragazzo può arrivare a risultati eccellenti, la diversità non porta a non centrare gli obiettivi». Compito della scuola è sempre quello di formare i cittadini di domani, per questo sono «fondamentali i momenti di formazione e confronto» affinché il lavoro tra istituzioni e docenti sia efficace: lo ricorda Isabella Peroni, assessore alla cultura di Gallarate, che rivolge un monito proprio agli insegnanti, «che svolgono un ruolo davvero delicato».

Attenzione agli adolescenti

Non è un caso che il seminario si sia tenuto proprio durante la settimana nazionale della dislessia. Un occhio particolare, però, sulla scuola secondaria, e dunque sugli adolescenti. Se spesso, infatti, i disturbi dell’apprendimento vengono diagnosticati nella prima infanzia, capita sempre più che alcuni ragazzi riescano a compensare le proprie difficoltà in una prima fase, con disagi che emergono soltanto intorno ai 15, 16 anni. «Le percentuali rispetto a questo secondo caso sono molto più alte di quanto si potesse pensare: i docenti non si aspettano di avere a che fare con adolescenti con disturbi dell’apprendimento non segnalati prima» sostiene Marco Onofri, direttore generale ASST Lariana. Soprattutto in questo caso, la sanità deve lavorare per riconoscere e affrontare il problema, mentre la scuola può capire e comprendere: il fine è quello di «non escludere i ragazzi, ma coinvolgerli» affinché loro stessi non si sentano mai “ghettizzati” e non vivano il loro disturbo come un handicap, ma semplicemente come «un modo diverso di fare le cose».

ASTT adolescenti scuola – MALPENSA24