Gallarate, Falvo portò 300 voti a Rivolta. Il suo nome nelle carte dell’inchiesta

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GALLARATE – Peppino Falvo non risponde al telefono. E quando risponde non parla. Falvo, coordinatore regionale dei Cristiano-democratici, che sette anni fa conquistò la ribalta delle cronache nazionali per le 800 persone e i 10 pullman portati da Varese a Milano per una convention politica, non è indagato. Ma il suo nome salta fuori tra le oltre 800 pagine di intercettazioni dell’inchiesta Krimisa. E secondo le rivelazioni dell’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta, ebbe un ruolo fondamentale come intermediario tra lui e la famiglia De Novara. In altre parole: fu proprio Falvo a garantire un pacchetto di voti fondamentali per la vittoria elettorale di Rivolta.

Nel pomeriggio di oggi, venerdì 5 luglio, abbiamo provato a contattare Peppino Falvo per avere una sua dichiarazione in merito al suo coinvolgimento. Abbiamo chiamato nella sua sede di Gallarate, dove la voce di una segretaria ci ha comunicato la sua assenza. Il suo cellulare è poi squillato a lungo senza avere risposta. Fino al tardo pomeriggio. E per una brevissima conversazione. Sulle rivelazioni di Rivolta: «Non faccio dichiarazioni. E poi sui giornali avete già scritto tutto». Insistiamo: “Ma il suo nome è tra le pagine dell’inchiesta”. Risposta: «E qual è il problema?». Proviamo allora a chiedere se è ancora il referente regionale dei Cristiano-popolari. Lui però stoppa tutto: «Ripeto, spiegherò e dirò tutto nelle sedi opportune. Vi ringrazio per avermi chiamato, ma non ho nulla da dire».

Peppino Falvo ebbe una botta di notorietà il 2 dicembre 2012, quando la neonata federazione dei Cristiano-Popolari, guidati dall’ex ministro Mario Baccini, si riunì a Milano nella sala del palazzo delle Stelline per l’assemblea costituente della Lombardia. La nuova creatura politica era quasi sconosciuta (anche da molti presenti alla convention), ma la sala era gremita. E buona parte del pubblico presente la portò proprio Falvo, che riuscì a far partire dalla provincia di Varese ben 10 pullman, da Lonate Pozzolo, Luino, Varese, Gazzada Schianno, Vergiate, Cardano al Campo, Gallarate, Busto Arsizio e fare arrivare alle Stelline circa 800 persone.

Come testimonia il video pubblicato sette fa da Repubblica.it, molti dei presenti non sapevano neppure dove si trovano esattamente e quasi nessuno conosceva i leader del movimento. Falvo nei giorni successivi poi spiegò in un’intervista rilasciata a Varesenews come riuscì a far confluire su Milano tutta quella gente: con un sms. Assicurando però che tutti sapevano meta e motivo della “gita” a Milano e che li conosceva uno per uno. Da quel giorno Falvo sparì dalla scena politica e da quella pubblica. Per poi riapparire nelle carte dell’inchiesta.

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