La Gallarate dell’integrazione si ritrova alla Cascina Monte Diviso

gallarate integrazione immigrazione

GALLARATE – C’è un’altra Gallarate che non vede l’immigrazione come un problema, ma come un fenomeno ineluttabile e globale da affrontare a viso aperto, anziché nascondersi. E’quel centrosinistra che, lontano dagli schemi e dai simboli di partito, da quattro mesi si ritrova alla Cascina Monte Diviso. L’incontro di ieri primo ottobre, organizzato ancora una volta da Mario Aspesi e Dario Terreni, era dedicato all’integrazione. Ospite della serata Giorgio Del Zanna, docente di Storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Responsabile del Servizio immigrati della comunità Sant’Egidio di Milano.

Lavoriamo per una civiltà del convivere

Secondo Del Zanna, applauditissimo dalla platea presente, il futuro sono le società plurali. «Bisogna partire da un dato di realtà: non si può tornare indietro. Le società sono diventate plurali e lo saranno sempre di più. E’ la realtà del mondo, eppure qui in Italia non ci si rende conto del provincialismo in cui stiamo scivolando». Basta recarsi a Londra, New York o Dubai per capire qual è la direzione globale. «E invece qui non abbiamo idea di cos’è il mondo esterno e ci preoccupiamo di dieci senegalesi arrivati nell’appartamento a fianco del nostro. Il futuro della nostra società è vivere assieme e noi alla comunità Sant’Egidio di Milano lavoriamo per una civiltà del convivere». Il professore universitario si è detto convinto che «la rabbia porta sempre alla violenza» e che «ragionare di pancia serve soltanto a trovare un capro espiatorio che non c’entra niente».

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Non sottovalutare il malessere dell’opinione pubblica

Ad aprire la serata Dario Terreni, ex consigliere comunale del Pd: «Con i primi tre incontri abbiamo cercato di costruire un percorso di riflessione e confronto sulle grandi questioni che attraversano questo nostro mondo, privilegiando il rapporto tra l’Italia e l’Europa. In questi mesi la questione europea si è ulteriormente complicata a seguito della costituzione del nuovo governo ed in particolare con le politiche messe in atto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini sul tema dell’immigrazione». Secondo Terreni si tratta di «un fenomeno strutturale ed epocale che non va affrontato in termini di emergenza come fosse un fatto episodico, ma l’estensione, la qualità e la quantità del processo sono tali da esigere una soluzione complessiva al nostro sistema di convivenza che non sottovaluti il malessere diffuso nell’opinione pubblica».

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