Gallarate, Simeoni attacca la Camelot. La presidente: «Forza Italia non lo sapeva»

La casa di riposo Camelot e il presidente del cda della 3SG Roberta Maurino

GALLARATE – «Il partito? Non ne era a conoscenza. Ma per noi la priorità resta lavorare, all’interno della struttura, per il meglio». Roberta Maurino, presidente dell’azienda specializzata gallaratese 3SG, vuole fare ordine. Il partito a cui si riferisce è anche il suo: Forza Italia. Che a quanto pare era estraneo alla «boutade», dice, firmata dalla forzista Belinda Simeoni. Il riferimento va all’intervento che ieri, 4 luglio, il consigliere comunale azzurro ha fatto in aula sulla gestione della casa di riposo Camelot. «Ci sono notevoli lacune interne», ha detto. Il cda della società, ora, incassa. E dice la sua.

Il partito? «Non ne era a conoscenza»

Simeoni, coinvolta in prima persona per il legame di parentela con un’ospite della casa di riposo, in aula ha voluto «segnalare delle inefficienze nei servizi agli anziani». Ora arriva il commento del presidente della 3SG, che prova a fare chiarezza. Intanto, da un punto di vista politico, sottolinea che «è stata un’iniziativa personale di Simeoni, di cui il partito non è stato informato». Tensioni già emerse quando ci fu il passaggio di testimone ai vertici del cda lo scorso dicembre. Il precedente presidente Giacomo Peroni – anche lui in quota Forza Italia – era stato sostituito improvvisamente, senza nessuna spiegazione reale. Ma si dice che abbia pagato il suo disimpegno all’ultima campagna elettorale di FI.

I progetti

Anzi, dal canto suo – e di tutto il consiglio d’amministrazione – Maurino coglie l’occasione per garantire che «lavoriamo in sintonia con l’amministrazione comunale per il meglio della struttura, che è la priorità». Adesso più che mai: «Siamo un bel gruppo, che si è appena insediato e che deve – proprio come chi ci ha preceduto – affrontare situazioni non semplici dopo la pandemia». E la barra resta dritta: «Cercheremo di portare a termine i progetti sul tavolo».

Fiducia al personale

Sul caso specifico, Maurino non lascia spazio a dubbi: «Non è compito del cda verificare tutte le questioni personali, ma ovviamente faremo tutti i controlli necessari». Così come è sicura che «tutto il settore del personale di 3SG ha la massima fiducia e il massimo rispetto da parte nostra, per l’impegno che dimostra nel lavoro e per come ha gestito le difficoltà della pandemia». Il tutto «in una struttura prestigiosa». Ciò non toglie che «se qualcosa ci è sfuggito effettueremo gli accertamenti necessari, senza colpevolizzare nessuno».

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