La dolce impresa di Elisabetta e Aurora: a 20 anni aprono una pasticceria a Gallarate

gallarate pasticceria elisabetta aurora

GALLARATE – Elisabetta Morelli ha 21 anni, Aurora Vitale ne ha 20. Due giovanissime che possono già dire la loro in fatto di intraprendenza. E coraggio, visti i tempi che corrono. Una scommessa, che si chiama “Al ventitrè” ed è la pasticceria-panetteria che è stata inaugurata ieri – 23, non a caso, ottobre – a Gallarate. L’inizio di un’avventura, nata durante l’emergenza sanitaria. Ma che ha trovato in un momento difficile, lo stimolo giusto per giocarsi tutte le carte.

Mettersi in gioco

Un progetto in grado di abbattere lo stereotipo che bolla il giovane italiano come incapace di “lasciare il nido” per cominciare un percorso in autonomia. Elisabetta e Aurora sono l’esempio che la voglia di realizzare un desiderio è più forte degli ostacoli che si incontrano quando si sta costruendo il proprio futuro: «Volevamo metterci in gioco, volevamo buttarci», racconta Elisabetta. Oggi più che mai è una scelta impavida: l’emergenza Covid ha messo in ginocchio molte attività, anche storiche. E il caro vita sta solo complicando una situazione già precaria per il mondo del commercio. Ma c’è chi si rimbocca le maniche e guarda avanti: «La scorsa estate avevamo visto che il locale in via Monsignor Schiavini a Crenna era vendita: abbiamo deciso di comprarlo».

L’idea durante il lockdown

Il lockdown, in realtà, è stata proprio la scintilla che ha messo in moto la macchina: «Quando eravamo chiuse in casa, abbiamo cominciato a preparare dolci», continua la giovane pasticciera. «Cercavamo di dare un taglio moderno ai nostri lavori, per poi offrirli ai parenti». Da lì, l’idea: «Abbiamo aperto una pagina su Instagram e poi abbiamo deciso di realizzare prodotti non solo con lo scopo di farli assaggiare alle nostre famiglie». L’occasione è arrivata. E ieri c’è stato il taglio del nastro della loro attività, che ha visto presenti anche il consigliere provinciale Marco Colombo e l’assessore al marketing territoriale Francesca Caruso.

Il primo giorno verso il futuro

Il bilancio del primo giorno di lavoro lascia ben sperare: «Alle 10 avevamo già finito il pane», dice Elisabetta. Quelle pagnotte realizzate quando la città dorme ancora: sveglia alle 3.30 del mattino e subito con le mani in pasta, per accogliere di buon ora i cittadini che andando al lavoro si fermano a fare acquisti. O per fare colazione “Al ventitrè”, nome coniato dalle due socie in omaggio a quel 23 novembre, il giorno in cui «ci siamo conosciute a scuola, al laboratorio di pasticceria». Dettaglio che vuole essere di buon auspicio, per affrontare un futuro che profuma di pane caldo e dolci appena sfornati.

gallarate pasticceria elisabetta aurora – MALPENSA24