Le opposizioni: «Le petizioni firmate da 600 gallaratesi vanno discusse in aula»

GALLARATE – Il casus belli è stata la petizione sui Fontanili, sottoscritta da oltre 600 cittadini di Gallarate e protocollata lo scorso 25 giugno, che la maggioranza di centrodestra ha deciso di non portare in consiglio comunale per la discussione. Ora i cinque gruppi di opposizione (Pd, CèV, Margherita Silvestrini sindaco, +Gallarate, Ocg) hanno depositato una mozione unitaria per modificare il regolamento. A firmarla c’è anche il consigliere Massimo Gnocchi, che commenta: «E’ un fatto estremamente positivo che molti colleghi ritengano corretto l’approccio di tutela delle petizioni in generale, e ovviamente in modo indiretto quella sui Fontanili che, ricordo, è la prima ufficiale in oltre 20 anni. Perché non è pensabile che chi vince le elezioni abolisca le petizioni».

La mozione 

La decisione della maggioranza nasce da un’interpretazione da parte del segretario comunale del regolamento, che è difforme dallo statuto. Ora con la mozione i proponenti chiedono di coordinare in modo esplicito i due testi affinché sia chiaro il numero delle firme necessarie per il deposito di una petizione, ma soprattutto che non sia interpretabile – e insindacabile – a maggioranza il luogo di discussione delle petizioni popolari ammesse. «Riteniamo corretto debba sempre essere il Consiglio comunale». Il documento da discutere in aula chiede entro 60 giorni la modifica del regolamento sulle petizioni allo scopo di uniformarlo chiaramente al dettato dello statuto comunale. 

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