Gallarate, strade groviera per la fibra ottica. Ultimatum del sindaco a Tim

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GALLARATE – In inverno la giustificazione erano le temperature troppo rigide, inidonee per la posa dell’asfalto. Ora invece si dà la colpa al prezzo dell’asfalto, schizzato alle stelle come tante altre materie prime. Sta di fatto che troppe strade di Gallarate sono un groviera, perché da mesi Tim non sta ottemperando all’obbligo di legge per i ripristini definitivi delle aree manomesse ai lavori di posa della fibra ottica ad alta velocità inserita nel programma operativo denominato Ftth (Fibra a casa). E ora l’amministrazione comunale alza la voce. 

Lavori obbligatori 

Il caso era stato sollevato già alcune settimane fa in consiglio comunale dal capogruppo del Pd Giovanni Pignataro durante il question time, a cui rispose il sindaco Andrea Cassani sottolineando che il problema era ben noto all’amministrazione comunale e che era già in corso con Tim una interlocuzione per sollecitare i lavori di ripristino obbligatori per legge. Agli atti infatti c’è un incontro avvenuto il primo aprile nonché una comunicazione del Comune, risalente a tre giorni più tardi, rimasta inevasa. 

L’ultimatum 

Ora il sindaco alza la voce e con un’ennesima lettera chiede a Tim un programma dei ripristini definitivi da eseguirsi perentoriamente entro i prossimi due mesi, in ottemperanza agli obblighi di legge. Cassani nella missiva precisa che «nel caso in cui non dovesse ricevere una adeguata e tempestiva risposta entro i termini sopra indicati, provvederà, tramite gli uffici tecnici, al diniego delle necessarie autorizzazioni». 

La pazienza è finita

Spiega Cassani: «Dopo mesi di richieste bonarie, dopo aver personalmente incontrato un mese fa il responsabile di Tim e dopo aver formalmente segnalato la necessità di ottemperare agli obblighi di legge ripristinando in modo definitivo le aree stradali manomesse (senza ricevere risposta), ho deciso di dare loro un ultimatum: se entro venerdì non provvederanno a inviare un crono-programma puntuale con i ripristini da effettuare nei prossimi due mesi, negheremo ulteriori autorizzazioni alla posa della fibra e daremo seguito ad azioni per ottenere quanto previsto dalla legge. Oltre al discorso economico e a quello del decoro, vi è soprattutto una questione di sicurezza stradale, compromessa a causa di questi lavori. La tecnologia è la benvenuta, ma chi vuole portare la fibra in città (con cui fattura milioni di euro) dovrebbe avere anche la capacità di sotterrarla sotto l’asfalto, come prevede la legge».

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