GALLARATE – «Le alternative paventate non esistono. La strada sulle mappe catastali invece esiste eccome e in ogni caso va riaperta». Il nuovo collegamento stradale tra le vie Indipendenza e Bertacchi di Crenna supera la prova della Commissione Lavori pubblici congiunta Territorio convocata oggi 10 marzo alle 18. E con un finanziamento regionale certo da 250mila euro, le parole dell’assessore Sandro Rech dimostrano che l’amministrazione comunale non ha alcuna intenzione di retrocedere.
Il progetto
La strada è già esistente nella mappa catastale, ma non è prevista nel Pgt. Sarà necessario dunque procedere con una variante puntuale che approderà in consiglio comunale nei prossimi mesi. Si tratta di un peduncolo lungo 48 metri disegnato con senso unico a scendere e svolta obbligata a sinistra. La corsia riservata alle auto è larga 3,75 metri, affiancata da un camminamento pedonale da 1,5 metri. Nel primo tratto il dislivello è minimo per non andare a toccare le recinzioni esistenti. Nel secondo tratto invece raggiunge una pendenza del 15%. Ai lati sorgerà un muro in cemento armato (fino a due metri di altezza) rivestito in pietra naturale, una soluzione estetica già esistente in via Locarno.
Quello presentato stasera in Commissione è un progetto preliminare, passo necessario per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e per l’assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica.
Zero contrari
Messo ai voti, il nuovo collegamento stradale ha ottenuto 4 favorevoli e 3 astenuti. Nessun contrario. Dalle opposizioni non sono però mancate critiche e osservazioni. Edoardo Guenzani (Città è Vita) ha evidenziato l’eccessiva pendenza, mentre Giovanni Pignataro (Pd) ha sottolineato che la soluzione alternativa da via Boschina avrebbe avuto costi minori. Rech anche in questa sede ha ribadito che soluzioni diverse sono state prese in considerazione, ma non erano percorribili. E così come aveva già detto in consiglio comunale lo scorso dicembre, ha ripetuto che quella strada è stata chiusa «in maniera inusuale, adducendo che passavano con le moto da cross, e dunque va riaperta». E anche sotto il profilo ambientale, rispedisce al mittente le preoccupazioni di Legambiente: «Ci sono tre piante e la più grande è un albero di Natale trapiantato».
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