Gallarate, dopo la vittoria la giunta. Cassani: «Un assessore ogni due consiglieri»

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GALLARATE – Ci sono 52,8% motivi per festeggiare nel centrodestra di Gallarate che conferma Andrea Cassani in fascia tricolore per i prossimi cinque anni senza passare dal secondo – e sempre insidioso – turno del ballottaggio.

Centrodestra avanti

«È un voto che vede il centrodestra nettamente avanti», dice il primo cittadino, intercettato questa mattina 5 ottobre davanti a Palazzo Broletto in attesa della proclamazione ufficiale. «La Lega ha tenuto come prima forza della coalizione (16,9%), sorprendentemente la civica che porta il mio nome è la seconda componente di questa maggioranza, Fratelli d’Italia ha triplicato i suoi voti ma in generale è un buon risultato complessivo per tutto il centrodestra».

Per quanto riguarda la formazione della nuova giunta, Cassani dice di volersi prendere qualche giorno per riflettere autonomamente. «Dopodiché inizierò a sentire gli altri partiti e faremo valutazioni anche sui tavoli provinciali per stabilire un criterio univoco. Tendenzialmente potrebbe essere un componente di giunta ogni due consiglieri eletti».

Mazzetti top preference

Chi non dovrebbe avere timori a essere riconfermata in giunta è l’assessore uscente Claudia Mazzetti (Commercio, Sport, Musei). Con 427 preferenze personali ottenute è di gran lunga la più votata in città: «Paga l’impegno e il buon lavoro fatto con onestà e dedizione». Si dice soddisfatta del risultato ottenuto dal suo partito («La Lega mi ha trasmesso l’attaccamento al territorio») e si dice pronta a nuove sfide per i prossimi cinque anni. «C’è ancora tanto da fare».

Per noi é Natale

«Il telefono squilla ogni dieci minuti, sembra il giorno di Natale», dice Chiara Allai, coordinatrice della lista civica Cassani Sindaco. Con il 14,1% è la vera sorpresa delle Amministrative 2021. «Avere il nome del sindaco nel simbolo sicuramente ci ha agevolato, ma i tanti voti di preferenza personali dei nostri candidati dimostrano che ha pagato stare tra la gente e nei quartieri.Qualcuno ci aveva chiamato la lista delle mammine, ore le mammine sono in consiglio comunale perché probabilmente sanno quello che fanno. E’ una grande soddisfazione».

Il miracolo di Mucci

Sorprende anche il 7,5% di Forza Italia, se si considera il terremoto politico-giudiziario che due anni fa aveva azzerato il partito. Gli azzurri ottengono due seggi e il merito va senza dubbio al lavoro svolto dal commissario Nicola Mucci che i complimenti se li prende tutti: «E’ per noi un ottimo risultato perché ci portavamo dietro un fardello enorme. Nulla era scontato, ma tutti hanno lavorato bene e con grande serietà. Il merito è del gruppo».

Bene ma non benissimo

Chi ha triplicato i consiglieri rispetto al 2016 è Fratelli d’Italia. Con il 10,5% entrano in consiglio in tre: Giuseppe De Bernardi Martignoni, Francesca Caruso e Germano Dall’Igna. «Siamo in linea con i livelli nazionali: speravamo qualcosa di più ma va benissimo così», commenta il commissario cittadino Salvatore Marino. «Al di là delle schermaglie di qualche mese, che in politica oltretutto ci stanno, siamo davvero felici per la riconferma di Andrea Cassani. Ora nei prossimi giorni ci incontreremo per discutere sulla formazione della nuova giunta e poi siamo pronti a metterci subito al lavoro per il bene di Gallarate».

Voti che pesano

Completano i voti del centrodestra il 3,6% del Centro Popolare Gallarate, a conti fatti decisivi per la vittoria della coalizione senza ballottaggio. «Sono voti che pesano, ma che noi non vogliamo far pesare», sottolinea Donato Lozito. «C’è grande soddisfazione per la vittoria al primo turno e reputiamo i 653 voti presi un buon punto di partenza per il Centro popolare Gallarate, un riferimento certo per l’area moderata che si consoliderà nei prossimi anni».

Mazzetti (427 voti) e Martignoni (307) i più votati. In consiglio a Gallarate anche Serati e Gnocchi

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