Giorgetti a tutto campo: elezioni, liti nel governo, Maroni e inchieste giudiziarie

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INDUNO OLONA Giancarlo Giorgetti arriva a Induno Olona per sostenere il candidato sindaco della Lega Salvini Premier e mette subito le cose in chiaro: «Con la stampa oggi non parlo». Eppure alla fine di cose ne dice: sulle aspettative leghiste in vista delle Europee ormai alle porte, sul Governo e i gli screzi tra Salvini e Di Maio, sulle decisioni prese a Roma a vantaggio delle amministrazioni locali e anche sulle indagini che in provincia di Varese (e non solo) hanno avuto l’effetto di uno tsunami. Non svela però il significato della dichiarazione rilasciata al Corriere della sera di ieri, giovedì 24 maggio, in cui ha detto che «a giugno verrà la grandine. E i più deboli ed esangui saranno i primi a cadere».

Lo champagne, il Ramadan e il 30%

Ieri, sempre al Corriere, Giorgetti ha detto che avrebbe offerto champagne a tutti se la Lega dovesse raggiungere il 30 per cento. Oggi a Induno Olona ha spiegato il senso di quell’uscita e, forse in maniera scaramantica, non ha fissato traguardi precisi. O meglio, l’input è fare meglio delle precedenti elezioni. E avere dalla urne la conferma del buon lavoro fatto dal governo.

Governo che Giorgetti ha difeso: «Abbiamo fatto cose incredibili per i Comuni. Penso allo sblocco degli avanzi di amministrazione. Sembrava un tabù, quello delle risorse bloccate dallo Stato in una sorte di rapina legale. Noi dopo due mesi di governo li abbiamo sbloccati. E’ vero, poi tanti sindaci hanno usato quelle risorse per fare opere elettorali. Ma dare la possibilità ai Comuni di investire soldi che sono loro è stato merito della Lega, che ha portato a Roma e al Governo questa sensibilità rispetto alle amministrazioni locali dove siamo cresciuti e fatto esperienza».

Maroni e il rimpasto di Governo

L’ex governatore della Lombardia Roberto Maroni ha definito Giorgetti l’uomo strategico per la Lega e il futuro. Un’investitura che il leghista di Cazzago Brabbia “scantona”, aggiungendo anche che a Roma «non chiederemo alcun rimpasto».

La mano sul fuoco

Sull’inchiesta che ha avuto l’effetto di un tsunami su Forza Italia Giorgetti non parla. Però mette la mano sul fuoco sul governatore della Lombardia Attilio Fontana: «Siccome lo conosco, su di lui non ho il minimo dubbio».

Le battaglie storiche

Giorgetti conferma che l’autonomia resta la madre di tutte le battaglie della Lega. «Perché – dice il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio – non è una questione personale dei Governatori Fontana e Zaia, ma una richiesta democratica del popolo lombardo, veneto e anche degli emiliani. E’ la gente che votando l’ha chiesta». E aggiunge che «noi della Lega siamo populisti perché vicini al popolo, sovranisti perché pensiamo che la sovranità appartenga ai popoli e democratici perché crediamo che la gente debba avere sempre la possibilità di esprimersi».

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