Giovane, vitale e in crescita: ecco l’altro volto dell’Ovest Milano

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LEGNANO – Un territorio giovane, con disagi sociali cui far fronte ma anche opportunità da sfruttare. È il quadro che emerge dalla ricerca socio-territoriale commissionata al Centro studi PIM (Programmazione intercomunale dell’area metropolitana) di Milano dalla Fondazione Ticino Olona e illustrata in occasione della presentazione dei bandi a disposizione delle onlus locali per il 2019. L’area presa in esame comprende 54 comuni a ovest del capoluogo, ripartiti tra Legnanese, Castanese, Magentino e Abbiatense. “In questo territorio – osserva l’autrice della ricerca, Elena Corsi – c’è una quota significativa di giovani e di famiglie con bambini. Ci sono risorse naturali come parchi e risorgive. E c’è un patrimonio di conoscenze, eredità della tradizione industriale e manifatturiera, insieme a molti spazi produttivi da recuperare. Sempre qui sono state avviate il 20% delle start up registrate dalla Camera di Commercio nella città metropolitana di Milano, escluso il capoluogo. Quello che serve è una forte capacità di fare rete, soprattutto per i comuni più piccoli”.

Tanti piccoli comuni e bassa densità di popolazione

Si tratta di un’area a bassa densità di popolazione, 813,6 abitanti per kmq contro i 2.000 di tutta la città metropolitana di Milano (CMM), dove ben 22 comuni, quasi tutti nell’Abbiatense, hanno meno di 5.000 abitanti, sono quindi piccoli e con risorse limitate. Alcuni dati demografici sono singolari. Dal 2007 al 2017 si è registrata una consistente crescita della popolazione: 35.000 abitanti in più, pari a +7,8%, con una quota di italiani (+3,6%) molto superiore alla media (+1%). Questa popolazione inoltre è giovane: il 5,4% (più di 26.000 abitanti) ha meno di 6 anni di età e un altro 12,6% (62.000 ab.) ne ha tra 6 e 18. Questa fascia giovane si concentra nei comuni “di prima cintura” rispetto a Milano, cioè quelli più vicini al capoluogo. C’è poi una quota del 10,7% sopra i 74 anni di età, pari a 52.400 abitanti. Gli stranieri sono appena l’8,3% del totale, contro il 14% della CMM.

Per quanto riguarda l’istruzione, è a livello universitario per il 20,6% dei giovani (nella CMM sono il 23%), con una percentuale di uscita precoce dal sistema scolastico, cioè dopo la scuola secondaria di primo grado, del 13% (nella CMM è del 12,4%). La media dei NEET (i giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione) si conferma intorno al 15%.

Più disoccupati in Legnanese e Castanese

Il tasso di occupazione è del 53% (la media nella CMM è del 53,5%), quello di disoccupazione del 7% (contro il 6,8%), concentrato nella fascia a nord del territorio, ovvero il Legnanese e il Castanese, a maggiore vocazione manifatturiero-industriale e più colpita dalla crisi del 2008. Il tasso di disoccupazione giovanile è superiore alla media: 27,3% contro il 26,3. L’incidenza dell’occupazione è inferiore alla media per i lavori ad alta e media specializzazione (31,2% a fronte del 33%), superiore per i settori operaio, artigiano e agricolo (24,1% contro il 20,6) e uguale per i lavori a basso livello di competenza, per lo più servizi (rispettivamente 12,9 e 13,2%).

Capitolo welfare. Il reddito medio è sensibilmente più basso di quello della CMM: 23.250 euro contro 28.180. Le famiglie con un potenziale bisogno di assistenza (quelle con sole persone anziane, di cui almeno una over 80) sono una su 50 (2,1%), per lo più nei comuni di Castanese e Legnanese, mentre quelle con potenziale bisogno di sostegno economico sono una su 100 (1,1%) e concentrate nella fascia di comuni più a sud, a maggiore vocazione agricola e con meno occupati. Sul territorio sono attive 164 organizzazioni di volontariato (in tutta la CMM superano il migliaio) e 76 fondazioni (sono 702 nella CMM): c’è dunque una grande risposta locale ai bisogni della comunità.

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