Gioventù nazionale: «Striscioni antimafia e solidarietà a Decaro, Pd ipocrita»

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LEGNANO – In queste ore stanno continuando ad emergere dettagli sempre più preoccupanti sul caso Decaro, il sindaco di Bari in quota Pd finito al centro di un’azione giudiziaria volta a verificare possibili infiltrazioni mafiose nel Comune. 

Passeggiando in piazza San Magno, sulla facciata di Palazzo Malinverni che ospita la sede del Comune di Legnano, ci cade l’occhio su uno striscione che recita “Legnano contro le mafie” (nella foto). Uno slogan condivisibile, è chiaro. Se non fosse che il “nostro” caro sindaco Lorenzo Radice, collega di partito di Decaro, è tra i firmatari della “lettera di solidarietà” al sindaco barese. Così, sulla fiducia: perché tra compagni ci si intende e perché alla fine la Repubblica è ancora fondata sul garantismo.

Garantismo a corrente alternata

Non ricordiamo lo stesso garantismo ai tempi dell’inchiesta-farsa che ha travolto la giunta legnanese di centrodestra guidata dal sindaco Fratus, recentemente assolto da tutte le accuse ma ormai allontanato a colpi di indignazione a comando e tintinnii di “manette democratiche” che hanno spianato la strada al Pd nella nostra città.

Delle due, l’una: o Radice rimuove lo striscione-slogan, o chiede scusa ai cittadini legnanesi per aver accostato il nome del nostro Comune ad una vicenda torbida su cui, fino a che non si esprimerà la magistratura, non si deve far altro che tacere.

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