I dipendenti del Comune di Busto: «Assunzioni all’anagrafe. E basta attacchi social»

BUSTO ARSIZIO – I dipendenti comunali in assemblea invocano un piano di assunzioni per risolvere i problemi degli uffici demografici e bocciano le riaperture pomeridiane per l’anagrafe. «Non si può chiedere al personale di coprire questo servizio in più con lo straordinario» attacca la sigla di base Adl. E dai dipendenti sale un appello: «Basta con gli attacchi sui social».

L’assemblea del personale comunale di venerdì 30 aprile è stata incentrata un particolare sui problemi del settore anagrafe, sotto tiro per le code “virtuali” nelle prenotazioni per alcuni servizi essenziali, come il rinnovo delle carte d’identità, e dei servizi cimiteriali, in procinto di essere trasferiti, anche per quel che riguarda la parte amministrativa, sotto l’ombrello della società in house Agesp Attività Strumentali.

Assunzioni all’anagrafe

Per gli uffici demografici la richiesta emersa in assemblea è di «programmare un piano di assunzioni, viste anche le possibilità aperte recentemente dal governo, a seguito di una verifica del fabbisogno di organico». Il settore si è fortemente svuotato negli ultimi anni: dal 2018 all’anagrafe sono usciti 4 dipendenti, sostituiti con una sola figura, mentre allo stato civile a fronte di 6 persone in uscita ne sono arrivate solo 3. Inoltre ci sono due figure di responsabile direttivo vacanti (per mobilità e pensionamento) che stanno per essere sostituite. «Una prima mossa utile – spiegano i sindacati – che però va integrata con altro personale».

No allo straordinario

«Ma il dirigente non può chiamare il funzionario capo di settore e chiedergli le aperture pomeridiane in straordinario – attacca il sindacalista di ADL Fausto Sartorato – senza i soldati non si può combattere la guerra. Non si può utilizzare lo straordinario per fare l’ordinario. Il settore è al collasso». Una bocciatura quindi per la proposta, emersa nelle scorse settimane, di ripristinare i due pomeriggi a settimana di apertura dell’anagrafe per smaltire le pratiche più in affanno, come i rinnovi delle carte d’identità.

«Basta attacchi social»

Dai dipendenti comunali si è poi alzato un moto di indignazione contro le polemiche innescate sui social dopo che sono emerse le lungaggini all’anagrafe. «È vergognoso che vengano attaccati i dipendenti pubblici sui social senza conoscere i motivi reali di certe situazioni – le parole di Sartorato – non possono essere considerati colpevoli delle eventuali inefficienze del settore, perché le responsabilità sono altrove. Il pesce puzza sempre dalla testa».

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