I furbi promossi a patrioti

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di Massimo Lodi

Alla fine vale il solito principio. Strizzata d’occhi, ammiccamento, cenni d’intesa. Noi sì che vi comprendiamo, cari italiani, e stiamo dalla vostra parte. Noi chi? Salvini, la sua Lega post federalista, anime ulteriori e sparse di meloniani e forzitalioti. Cari italiani chi? Quelli che contravvengono alle regole. Dalla vostra parte, da quale? Dalla parte dei fiduciosi che, ignorando le norme osservate dagli altri, si verrà perdonati. Questione di pazienza, astuzia, certezza. Certezza in che cosa? Nella destra securitaria, garantista, tutta ordine e legge, protettrice di famiglie e patrioti (anche di dio, a insaputa di dio).

La destra che riscuote attenzione, simpatia, voto dei persuasi d’una forte risposta politica a domande cui deboli antagonisti di sinistra non sembrano volere/potere rispondere. Poi succede che questa destra tenga in periferico conto l’elettorato più ligio alla correttezza in ogni comportamento civile, e scelga di premiare l’elettorato più trasgressivo. In tal modo punendo gl’immeritevoli di esser puniti.

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Massimo Lodi

Iniziative di condono, sanatoria, eccetera offendono la parte migliore degl’italiani. Quelli che pagano tasse, multe, contravvenzioni; si attengono con scrupolo alle leggi; e, se gli capita d’infrangerle, corrono subito ai ripari. Salvo rimanere basìti quando alla violazione delle medesime non segue la pena, e il ciclico uso della spugna cancella infrazioni, soperchierie, abusivismi. Compiuti dalla categoria fiera d’autoproclamarsi dei furbi, in antitesi alla categoria chiamata, ahilei, dei fessi.

La prima cosa, l’onorato impegno, lo scopo di legislatura d’un governo di destra dovrebbe essere l’abolizione delle diseguaglianze che la sinistra non è riuscita a eliminare, o non ha voluto farlo. Prima fra tutte la disparità nell’adempiere al dovere fiscale (il “pizzo di Stato”? Ma dai): chi vi si sottrae, costringe chi vi ottempera a pagare anche per lui. Da qui nasce l’enorme divario tra italiani e italiani; da qui nasce il puf colossale (ormai 1153 miliardi d’evasione, pari al 40 per cento del debito pubblico) trasferito di generazione in generazione; da qui nasce l’ingiustizia perenne/endemica d’una società dove i furbi han la meglio sui fessi.

Basterebbe mostrare un po’ di riguardo per i fessi, non facendoli più sentire tali. E un po’ di severità verso i furbi, facendoli sentire in vergogna. Una riforma semplice, rivoluzionaria, epocale. Patriottica, essa sì. Annunciata da ogni esecutivo appena nato, disattesa da ogni esecutivo in corso d’opera. Siamo un Paese eternamente preso in giro, dove il perdonismo di convenienza pareggia l’ingenuità popolare. Figlia d’un senso delle istituzioni sconosciuto a molti sui rappresentanti, che quando stanno per fallire gridano all’immaginario complotto dei poteri forti, alla stravaganza d’un artificioso/gonfiato spread, alla minaccia dell’incombere fantasmatico d’un governo tecnico. Proprio loro che dicono e non fanno, al modo di scribi, farisei e populisti. Una biblica sventura.

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