GALLARATE – I ventisei ponti di Gallarate non presentano pericoli tali da pregiudicarne la stabilità. «Le analisi preliminari compiute dal nostro Ufficio Tecnico ci dicono che nella nostra città non sembrano esserci rischi imminenti», rende noto il sindaco Andrea Cassani. In mano ha la relazione sulla verifica e monitoraggio in merito allo stato di conservazione di tutte le strutture presenti sul territorio comunale. I tecnici comunali hanno passato al setaccio i ponti stradali e ferroviari, i sovrappassi autostradali, gli attraversamenti sul Sorgiorile e il Torrente Arno.
Non ci sono pericoli imminenti
Sulla tabella inviata a Roma su richiesta del ministero delle Infrastrutture bisognava indicare, per le opere di competenza comunale in materia stradale, ferroviaria e idraulica, gli interventi ritenuti necessari, classificati in ordine di priorità sulla base di una valutazione del rischio e corredati da una scheda tecnica nella quale dovevano essere evidenziati sia gli elementi tecnici che presumibili provviste economiche necessarie. La buona notizia è che, in un indice di rischio da uno a tre, nessuna struttura presente a Gallarate compare con ordine di priorità 1, ovvero con carattere di urgenza. Otto sono classificati con il 2 (ordine di priorità alta), i restanti non destano la benché minima preoccupazione.
Ma servono verifiche statiche
Si può dunque dormire sonni tranquilli? Non proprio. Perché per effettuare indagini accurate sullo stato di degrado dei manufatti, nonché le verifiche necessarie per ottenere la conferma di idoneità statica, servirebbero circa 500mila euro. Che il Comune naturalmente non ha a disposizione. «Sugli interventi singoli si va da cifre minime, come per esempio 5mila euro per i ponticelli del Sorgiorile, fino ai 60.500 euro per effettuare analisi accurate sul ponte della Mornera e quello del Bettolino» spiega Cassani. Trattandosi delle due principali infrastrutture cittadine – ed entrambe hanno ormai più di trent’anni di vita – il sindaco assicura massima attenzione da parte dell’ente. «I nostri tecnici, con l’indagine che hanno dovuto compiere in tempi molti brevi, ci hanno detto che non ci sono pericoli imminenti, ma vogliamo capire se il governo metterà a disposizione risorse per procedere con accurate verifiche statiche».