PAGELLONE Icardi domina, Dzeko torna Edin cieco, Gattuso Calimero, Ventura flop

Icardi Dzeko Ventura

IL PAGELLONE

10 Mauro Icardi
Il gol di Maurito è l’essenza del bomber, un vero bandito, lo spazzino che raccatta oro dall’immondizia. La palla gli è finita sulla testa attratta dalla calamita del killer. Mortifero argentino

9 Il Genoa
E chi se lo aspettava il pareggio di Torino contro la corazzata bianconera. Ha subito, ha resistito e alla fine ha gioito portando a casa un punto che ha tanto il sapore del miracolo sportivo

8 Luciano Spalletti
Il Toto Cutugno della serie A per una notte è splendido “Profeta” di Certaldo. Ha dominato la sfida contro l’allievo Gattuso dandogli lezioni di tattica e di organizzazione. Più elettrico di un’anguilla ha fatto vibrare la squadra anche da bordocampo, dandogli la carica fino all’ultimo respiro

7 Leonardo Semplici
Ha firmato una delle grandi imprese della nona giornata sbancando l’olimpico con la sua Spal. E lo ha fatto con grande merito rendendo inoffensiva la squadra di Di Francesco. Squadra ben organizzata e allenatore mai fuori posto o sopra le righe. Semplici di nome e di fatto, ma quanta sostanza

6 Atalanta
La squadra di Gasperini si è magicamente ritrovata dopo un periodo di smarrimento. L’orchestra è tornata a cadenzare calcio spettacolo, umiliando il Chievo di Ventura. Bentornata Dea

5 Eusebio Di Francesco
Le parole più gettonate dopo ogni sconfitta sono approccio e atteggiamento sbagliato come se si trattasse di fattori alieni alla sua gestione. Scusi Difra, mi verrebbe da chiedergli, ma questo atteggiamento e questo approccio alle partite chi dovrebbe garantirlo? Alieno è soprattutto il bel gioco da queste parti. E le vittorie in casa. Rare come la neve ad agosto

4 Edin Dzeko
Ridategli il bastone e gli occhiali scuri. Di colpo “Odino” è tornato Edin Cieco, quello che la porta avversaria non la vede mai. Ma proprio mai. Svagato, inutile, macchinoso, al limite del deleterio. Gli attaccanti devono segnare e invece lui, in dimensione pachidermica, ne sbaglia un paio clamorosi. Infarto garantito per i tifosi giallorossi

3 Rino Gattuso
Ringhio il Magnifico è tornato Calimero, piccolo e spaurito. Squadra senza nerbo e senza idee. Un collasso tattico degno di un De Boer qualunque, per restare in dimensione derby. Più che a una stracittadina centenaria, i suoi giocatori sembravano impegnati in un palio paesano o in una sagra popolare. Zero nerbo, zero slancio. Una sottomissione inaccettabile per una squadra che nel proprio Dna ha attacco e ancora attacco. Ringhio il difensivista non ha futuro: quello, invece, più garibaldino ammirato a tratti quest’anno può avere vita ancora lunga

2 Pallotta-Monchi
Venderebbero qualunque cosa per il semplice gusto di produrre plusvalenze a bilancio. La vittoria è un concetto fastidioso che dalle parti di Trigoria interessa il giusto. Praticamente zero. Se hai uno stadio da realizzare, chissenefrega dei titoli, dei nuovi campioni da acquistare, o di quelli che già ci sono e che dovresti tenere in rosa. Se il Colosseo fosse in vendita, farebbero plusvalenza anche su quello. Chi avesse da piazzare un’euro3 ormai inservibile in tutta la Lombardia potrebbe chiamare Boston e state sicuri che la plusvalenza ve la fanno fare di sicuro

1 DONNARUMMA
Chiamatelo Paperumma, per l’ennesima “papera” della propria carriera o Donnarumba, per il balletto in cui si è esibito andando a vuoto sulla traiettoria lenta e banale disegnata per il gol con capocciata a porta vuota di Icardi il Killer. Troppo grave e pesante l’errore commesso dall’allievo di Mino Raiola. Un errore pazzesco che ha spianato la strada ai ragazzi di Spalletti. Il balletto “esco un po’, aspetta che rientro” è stato letale. Goffo e pachidermico, come Dzeko. Una moviola anni Ottanta con la regia argentina di Maurito Icardi

O Giampiero Ventura
E’ stato accolto a Verona da cinque fischioni. Un rientro imbarazzante quello dell’ex commissario tecnico della nazionale Giampiero Ventura, più una “Sventura” che un valore aggiunto per il Chievo di Campedelli. Come se tutte le iatture lanciate da mezza Italia dopo l’eliminazione clamorosa dal mondiale si fossero abbattute con forza su un esordio che non poteva iniziare peggio. Debacle totale contro la super Atalanta di Gasperini. Il lungo incubo svedese continua per il tecnico, seppellito dai fischi e dai gol. Non può che migliorare. Forse

Icardi Dzeko Ventura – MALPENSA24