Il cartone per fermare la guerra in Ucraina nella mostra su Sacharov a Milano

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MILANO – Fermare Vladimir Putin e il massacro che ha scatenato nella guerra di invasione anche con la carta e il cartone oltre che con la forza delle idee e della democrazia. E’ un modo per dare un contributo alla pace che viene dalla mostra “Sacharov-I diritti umani nel cuore dell’Europa” dedicata alla figura del fisico e dissidente russo pacifista ai tempi dell’Unione Sovietica e alle personalità che sono state insignite dell’omonimo Premio del Parlamento europeo per la libertà di pensiero. L’esposizione – che è ancora più significativa e simbolica del solito in un momento di altissima tensione internazionale – è aperta fino al 16 marzo al Milano Luiss Hub.

Perché si è parlato di una modalità di resistenza che può apparire inedita ma è vecchia come il mondo almeno dall’invenzione della stampa? Perché come spiega Carlo Montalbetti il direttore generale di Comieco, il consorzio nazionale senza scopo di lucro che garantisce il riciclo di carta e cartone raccolti dagli italiani , i pannelli della rassegna pacifista sono di cartone. “ Quando Memorial Italia ci ha chiesto di dare una mano ad allestire questa importante mostra abbiamo aderito immediatamente perché il tema dei diritti e della libertà ci sta a cuore – spiega – . La prima iniziativa fatta con Memorial due anni fa riguardava i Samizdat, cioè i volantini, con cui all’interno dell’allora Unione Sovietica si facevano circolare idee e progetti per conquistare la libertà e la democrazia. Noi pensiamo che ‘ la libertà viaggi con la carta ’ . La carta è stata, è e continuerà ad essere una ‘piattaforma’ di comunicazione attualissima, pur nell’era di internet. Basta guardare le immagini che ci giungono dalle piazze piene di messaggi per la lotta al cambiamento climatico e che in questi giorni sono cariche di richieste di pace e di rispetto dei diritti civili e della democrazia: la modalità più semplice con cui le persone vogliono comunicare e testimoniare immediatamente – conclude Montalbetti – è basato su un foglio di cartone, così come di cartone sono i pannelli della mostra su Sacharov. Le idee sulla carta restano. Anche a futura memoria ” .

La mostra è stata inizialmente organizzata dal Comune di Parigi e poi portata alla Biblioteca nazionale di Roma e quindi nel capoluogo lombardo anche grazie al supporto di Comieco e con il patrocinio del Parlamento europeo. Attraverso materiale fotografico, il percorso della esposizione rende omaggio alle personalità e organizzazioni che hanno ricevuto il premio Sacharov per la libertà di pensiero del Parlamento europeo a partire dal 1988, anno dell’istituzione del riconoscimento. La prima parte è dedicata alla figura dello scienziato, attivista e protagonista indiscusso della nostra storia: la sua attività scientifica, il dissenso, la lotta per i diritti umani, l’esilio, il premio Nobel, l’impegno politico per la democratizzazione del sistema sovietico.

La seconda si concentra invece sugli altri protagonisti della difesa dei diritti umani premiati in questi anni. Proprio riguardo a questi ultimi i l premio Sacharov 2021 è stato conferito ad Alexei Navalny. Attivista dell’opposizione russa e prigioniero politico, Navalny ha condotto una campagna contro la corruzione del regime di Putin e ha, attraverso i suoi account social e le campagne politiche, contribuito a denunciare gli abusi interni al sistema riuscendo a mobilitare milioni di persone in Russia in sostegno della sua protesta.

All’inaugurazione era presente anche Vladimir Milov, consigliere proprio di Navalny che come è noto è in prigione in Russia, per accuse ritenute false da molte organizzazioni internazionali, e che è stato arrestato appena tornato in patria dalla Germania per curarsi da un avvelenamento dovuto a un veleno biologico, avanzato e complesso, con cui si è cercato di ucciderlo. Le previsioni di Milov sono di paura ma anche di speranza: “Non sappiamo come e quando ma è inevitabile uno scontro diretto fra la Nato e la Russia di Putin: lui non si fermerà, l’Ucraina è soltanto un primo passo, lo scontro è fra la Russia di Putin e l’Occidente. E andrà avanti fino a che non si smetterà di avere paura da parte dell’Occidente di un contrasto diretto”. Ma “l’Ucraina sta resistendo bene, non è detto che non possa infliggere delle sconfitte all’esercito invasore – ha aggiunto Milov -. Non è detto che non vinca, il coraggio degli ucraini ci fa vedere la luce alla fine del tunnel”.

Anche Milano scende in campo, quindi, non solo con manifestazioni perché la Russia ritiri le truppe ma anche con mostre e iniziative come queste che possono determinare un clima culturale ancor di più favorevole alla pace e ai diritti umani.

Angela Bruno

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