Il corteo No Green Pass paralizza Busto. Maxi-spiegamento di forze dell’ordine

BUSTO ARSIZIO – Pomeriggio di corteo e di disagi in centro a Busto Arsizio per la maxi-mobilitazione dei No Green Pass, tornati dopo mesi di presidi statici a marciare per le vie della città per protestare contro il lasciapassare sanitario ma anche la guerra, l’aumento delle bollette, il precariato, la digitalizzazione e chi più ne ha più ne metta. Più di 400 persone, provenienti da tutto il territorio ma anche da Milano, Torino e Bologna, si sono radunate in piazza Trento e Trieste e poi hanno attraversato in corteo la città per oltre tre ore. Un lungo serpentone di protesta a 360 gradi che ha lasciato dietro di sé una scia di disagi con il traffico cittadino paralizzato in diversi punti. Per tenere sotto controllo il corteo è servito un maxi spiegamento di forze dell’ordine. Ma alla fine non ci sono stati veri momenti di tensione.

Il corteo

Il corteo è iniziato dopo le 15:30, dopo aver aspettato l’arrivo dei “rinforzi” da fuori città. Striscioni di gruppi da Milano, Bologna, persino la Valsusa. Ma anche dopo aver “suggerito” ai giornalisti di «stare vicino alle forze dell’ordine». Un tragitto di circa quattro chilometri: via Daniele Crespi, Corso XX Settembre, viale Cadorna, viale Piemonte, via Milazzo, viale Alfieri, viale Pirandello. Sosta davanti al Tigros per una testimonianza contro la precarietà. E poi avanti in via Magenta, via Ferrucci, via Monti e piazza Plebiscito per un’altra sosta davanti alla sede dell’Ats Insubria per un’altra testimonianza. E infine in via Dante e in via Mazzini per arrivare, dopo quasi tre ore, in piazza Santa Maria passando per Corso Europa.

Cori e insulti

Nel corteo si sentono insulti contro il premier Draghi, cori contro la Nato e la Digos. Durante la marcia c’è chi distribuisce volantini e chi affigge adesivi e manifesti No Green pass sui pali, sui muri e sulle auto parcheggiate. Nel mirino ci finisce un po’ di tutto: oltre allo stato di emergenza e al “nazi-green pass” anche molti rimandi ad un repertorio no global e contro il “vivere digitale” di cui il lasciapassare con il QR Code è un emblema da abbattere. Cosa che, simbolicamente, è stata fatta con uno striscione strappato all’inizio del corteo.

Come ha sentenziato dal microfono il primo dei relatori della giornata, è in atto uno scontro tra “una società umana e una post-umana”. Fino alle promesse di nuove mobilitazioni: “Oggi Busto Arsizio, domani in Parlamento“. Il tutto sotto la stretta sorveglianza delle forze dell’ordine, che aprono e chiudono il corteo con le camionette e poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, mentre le pattuglie della polizia locale regolamentano la circolazione.

Il traffico paralizzato

Diversi i disagi creati al traffico del sabato pomeriggio, in particolare al passaggio dalle vie di forte percorrenza come viale Cadorna, viale Piemonte, viale Pirandello e piazza Manzoni. Si sono create lunghe code e le temporanee chiusure delle strade hanno impedito l’accesso alle attività commerciali.

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